domenica 30 ottobre 2016

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 196 - Come vengono prese le decisioni della Fed, come anticiparle



Nella lezione precedente abbiamo commentato questo grafico che mostra quanto siano rilevanti le decisioni della FED nel senso che il mercato azionario cresce di più, rispetto alla media storica, nelle due settimane che seguono le date delle sue decisioni. Sembra quasi che il mercato resti con il fiato sospeso e poi
si lasci andare a decisione avvenuta. Questo non è sorprendente perché, in linea generale, ciò che i mercati temono di più è proprio l’incertezza. Si è così sviluppata un’arte e una scienza volte a cercare di anticipare i contenuti di queste decisioni.

Questo grafico permette di confrontare i rendimenti della borsa americana con tre statistiche: tutti i giorni (blu scuro), nelle due settimane dopo le decisioni del FOMC sui tassi (blu chiaro), e in tutte le altre settimane restanti (grigio). Fonte: Economist modificata.
La fonte più ovvia per anticipare tali decisioni della banca centrale statunitense consiste nei dati sull’andamento dell’economia e, in primo luogo, la rilevazione del tasso di disoccupazione. Proprio la rilevazione di questo dato ha reso poco probabile un rialzo dei tassi fino a ottobre mentre, probabilmente, avverrà alla fine dell’anno. 

La figura mostra l’effetto della dichiarazione ottimista del membro della Fed di New York William Dudley, durante l’agosto 2016.  Tale dichiarazione ha incrementato le probabilità di un rialzo dei tassi, senza portarle però oltre il 40%. Il possibile rialzo dei tassi incrementa il valore del dollaro (linea blu).
Fonte: Bloomberg modificata.
Potete valutare l’andamento futuro dei tassi ricavandolo a partire tassi impliciti, e cioè dalle scommesse che vengono fatte quando si compra un future, dato che il valore di questa scommessa “rivela” implicitamente la previsione sul valore futuro dei tassi.


Questa figura mostra le date della riunione della Fed. Con il passare dei mesi un rialzo dei tassi diventa più probabile, fino a superare il 50% alla fine del 2016. Fonte: Bloomberg modificata.
Nella figura precedente avevamo visto l’effetto delle dichiarazioni fatte in agosto da parte di un singolo membro della Fed di New York, William Dudley. Qui vediamo invece delle figure che mostrano una sorta di media dei giudizi, e come anche questa media si formi e modifichi nel tempo. Basti confrontare le differenze tra l’andamento delle dichiarazioni che risalgono al mese di giugno 2016 con quelle di settembre 2016.


La figura mostra come si distribuiscono i giudizi dei vari membri della Fed circa i cambiamenti futuri del tasso. Questa è la distribuzione dei giudizi a metà giugno 2016. Ogni puntino corrisponde a un giudizio e il segmento di retta al valore del tasso medio estrapolato a partire dai giudizi dei singoli membri della Fed. Fonte: Bloomberg modificata.


La figura mostra come si distribuiscono i singoli giudizi dei vari membri della Fed circa i cambiamenti futuri del tasso. Questa è la distribuzione dei giudizi a metà settembre 2016. Ogni puntino corrisponde a un giudizio e il segmento di retta al valore del tasso medio, estrapolato sulla base dei singoli giudizi. Fonte: Bloomberg modificata.
La seguente figura mostra come i giudizi si evolvono nel tempo. Proviamo a confrontare, in una sola figura, la distribuzione delle valutazioni dei singoli membri fatte in giugno (pallini di colore arancione) con la revisione dei pareri precedenti fatta in settembre (pallini bianchi). E’ interessante notare la forte dispersione che poi, sui tempi lunghi, tende a concentrarsi. Secondo questa previsione, considerando il valore medio, i tassi dovrebbero raddoppiarsi di qui al 2017 e dovrebbero quadruplicarsi di qui al 2019.


Confronto delle valutazioni sull’entità della variazione dei tassi nel tempo da parte della Fed: le valutazioni dei singoli membri del mese giugno (pallini di colore arancione) e la revisione dei pareri precedenti fatta in settembre (pallini bianchi). Fonte: Bloomberg modificata.

Ci sono dei dati oggettivi che influenzano le decisioni sui tassi, ma è soprattutto la percezione di questi dati da parte della Fed e dei mercati che determinano la decisione finale.


La figura mostra l’effetto di un dato economico (i servizi) sulle probabilità percentuali di un rialzo dei tassi. Fonte: Bloomberg modificata.

Giudizi delle persone e dati oggettivi sull’andamento dell’economia si intrecciano e non è sempre chiaro quale sia la causa e quale sa l’effetto. Comunque le variabili oggettive e le reazioni a queste variabili nelle dichiarazioni pubbliche sono correlate come mostra la figura seguente.



La figura mostra come in soli pochi giorni il mercato tenga conto delle dichiarazioni e delle valutazioni personali e dei dati rilevati: entrambe contribuiscono alla formazione dei giudizi degli operatori sulle probabilità di un rialzo futuro. Fonte: Bloomberg modificata.

Tutti questi intrecci non portano a conoscenza, ma a quella che potremmo chiamare la "dotta ignoranza", dal titolo di un’opera del 1440 del teologo Nicola Cusano che oggi possiamo trasporre ai mercati finanziari. Ci sono due tipi di ignoranza, come vedremo meglio nella prossima lezione

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