Torno sulla questione
dei bilanci mentali affrontata nella lezione precedente. Questi ci sono molto
spesso d’aiuto, ma non nella gestione dei nostri risparmi. In effetti, i modi
ingenui di ragionare sulla probabilità a posteriori sono insidiosi, per quanto
spontanei, e possono minare la relazione con il cliente. Ho dedicato molti anni
di studio a questo problema (l’articolo “Naive Probability” è il secondo lavoro
più citato su Google Scholar, tra quelli a cui ho partecipato). Anche se solo
da pochi anni, abbiamo fatto passi da gigante nel capire i modi di pensare e di
emozionarsi delle persone di fronte all’incertezza. E tuttavia l’intuizione di
come funziona il rapporto tra possibilità, fatti, rimpianti, e bilanci mentali
non è del tutto nuova. Vorrei qui citare un passo tratto da un classico giallo
di Nero Wolfe. Nel romanzo Troppi clienti, del 1960 (trad. it. 1961, p. 96,
almeno nell’originale che posseggo), nel capitolo 11, l’investigatore Nero
Wolfe ha insegnato al suo assistente Archie Goodwin a stare in guardia.
sabato 15 febbraio 2014
Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 71 - La relazione con il cliente e i bilanci mentali
Il 2 gennaio
2014 vengo a sapere che Warren Buffett, con il suo fondo, nell’ultimo
quinquennio ha avuto una crescita, tutto compreso, di una percentuale non superiore
all’80%. L’indice S&P 500, nello stesso periodo, ha avuto un incremento del
128%. Molte volte, quando illustro tutte le difficoltà che un buon consulente
incontra con un cliente, anche preparato, cercando di spiegare la
diversificazione e tutte le sue conseguenze (che abbiamo visto nelle ultime
lezioni, in primis il rimpianto), viene menzionato il caso di Warren Buffet.
Una sorta di contro-prova ai miei pressanti inviti alla diversificazione?
domenica 9 febbraio 2014
Un promotore finanziario dà consigli di investimento con leggerezza. Cosa può accadergli?
Alcuni anni fa,
prendendo visione della Mifid, mi accorsi (dal mio punto di vista) di alcune
falle in quell’originaria stesura e dei problemi che di conseguenza sarebbero potuti
emergere. Uno di questi consisteva nel dover valutare molto attentamente, da
parte del promotore finanziario, ciò che avrebbe potuto affermare a tutte
quelle persone con le quali non sussisteva un formale rapporto di lavoro.
domenica 2 febbraio 2014
Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 70 – La relazione con il consulente come parafulmine
Nella lezione precedente ho mostrato che quanto più l’impatto di qualcosa di negativo può essere attribuito a eventi che sono fuori dal nostro controllo, tanto più la forza dell’impatto si riduce. Questa tendenza ad attribuire gli eventi negativi non alle nostre scelte ma agli eventi esterni è collegata alla nostra preferenza a concepire il mercato come dotato di “sentimenti”, punto che abbiamo già toccato nelle due lezioni precedenti. Quando diciamo che il mercato è euforico, intendiamo dire qualcosa di più del fatto che gli indicatori che esprimono i comportamenti e le scelte delle persone, e quindi i prezzi, sono di un certo tipo.
Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 69 – Un ostacolo per il consulente: l’eccesso di emozioni che i clienti provano e proiettano fuori di sé
Tempo fa ho parlato nella nozione di “sentimento del mercato”, quasi che il mercato provasse emozioni. In un Plus che ho letto recentemente, il supplemento del Sole24Ore di sabato 21 dicembre 2013, si parla di “umore alterno”. Di chi è questo umore alterno? Del mercato o degli investitori, e non è forse la stessa cosa? Per rispondere a questa domanda, proviamo a consultare il sito INVESTOPEDIA.
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