mercoledì 15 dicembre 2010

CONSULENZA - ANNO ZERO

Tra meno di un mese saluteremo questo decennio che passerà alla storia come un periodo di trasformazioni profonde ed epocali.

In questi dieci anni abbiamo vissuto sulla nostra pelle due fra le tre maggiori crisi finanziarie di tutta la storia, abbiamo ancora negli occhi le drammatiche immagini dell’attentato alle twin towers e di lì in avanti abbiamo assistito all’escalation del terrorismo medio-orientale, sono state innescate due guerre drammatiche (Irak ed Afganistan) tuttora in corso, abbiamo assistito alla poderosa crescita economica di paesi come Cina, India e Brasile che, sottraendo mercato ai paesi occidentali, ne ha conseguentemente provocato crisi economica e disoccupazione diffusa, abbiamo pagato a caro prezzo l’eccesso di libertà finanziaria sfociato nella crisi dei mutui subprime prima e nel crollo del mercato immobiliare poi, abbiamo visto l’intero sistema bancario e finanziario occidentale crollare e i governi d’America ed Europa andarlo a soccorrere a costo della propria sopravvivenza (vedi i casi di Grecia e Irlanda, per ora. E poi a chi toccherà ancora?)

Gli operatori professionali hanno preso le distanze, uno dopo l’altro, da qualsiasi debitore istituzionale, dalle imprese alle banche e ai governi ormai ritenuti tutti potenzialmente fallibili.  La sopravvivenza dell’Euro, la nostra valuta di riferimento, è tuttora oggetto di discussione e autorevoli leader politici europei  hanno paventato nei giorni passati la possibilità di trasferire parte del debito pubblico sugli stessi detentori dei titoli !!! A breve si discuterà in sede europea di rientro progressivo dei debiti pubblici e per noi italiani si potrebbe aprire una lunga stagione di sangue e lacrime.

Nel prossimo decennio politici ed economisti dovranno cercare di risolvere queste complesse e gravi questioni; l’incertezza sulle possibili soluzioni è molto elevata e ciò rende problematica a chiunque la possibilità di fare previsioni attendibili.

Il mondo è cambiato, sono cambiati i nostri punti di riferimento, sono cambiate le nostre certezze

Sulla scorta di tali premesse mi verrebbe spontaneo, come risparmiatore, dovermi porre
tre fondamentali domande

Ø  Mi sento tranquillo per i miei investimenti ?

Ø  Il mio portafoglio è effettivamente progettato per soddisfare le mie reali esigenze ?

Ø  Sarò in grado di gestire bene le mie risorse ?


Si tratta di questioni che non sono né marginali né accademiche;  sono doverose domande da porsi in questo contesto di grandi trasformazioni epocali.
           
Queste non facili domande possono trovare concrete risposte nel disposto della Mifid; questa discussa (e ancora discutibile per alcuni aspetti) normativa che regolamenta i rapporti fra risparmiatori ed intermediari ha il pregio di aver introdotto (finalmente) il servizio di consulenza che a mio avviso può costituire un vero e proprio salto di qualità per gli investitori italiani.

Per arrivare a ciò si sono dovute superare diffidenze ed ostilità e la strada non è ancora del tutto percorsa. Mentre alcuni intermediari sono già autorizzati all’erogazione di questo servizio (banche e sim) l’albo dei consulenti veri e propri è ancora in attesa di definitiva regolamentazione ma il servizio come tale è comunque usufruibile.

Sul contenuto della stessa e sulla qualità c’è ancora a mio parere da lavorare ma l’adozione di sistemi evoluti per la pianificazione finanziaria e la personalizzazione degli investimenti è senza dubbio un grande passo in avanti per i risparmiatori ed è assolutamente coerente con i tempi difficili nei quali ci si trova ad operare.

Questo sarà anche un modo per colmare parte delle lacune cognitive che caratterizzano la cultura finanziaria degli investitori italiani ed accrescerà la loro consapevolezza.

Effettuare un buon investimento è per il singolo risparmiatore un’ottima cosa ed un grande vantaggio; migliaia, se non milioni di risparmiatori che effettuano buoni investimenti rappresentano altresì anche un grande valore aggiunto per la collettività.

Sia dunque benvenuta la consulenza, i tempi sono ormai maturi. Ma soprattutto sia bene accolta dai risparmiatori e ben gestita dagli operatori.

Si tratta di un cambiamento foriero di grandi benefici; sappiano tutti gli interessati coglierne appieno le potenzialità e l’intera società ne trarrà un grande valore aggiunto.

Walter Cappello