Più
volte, nelle precedenti duecento lezioni, Vi ho parlato di punti di svolta.
Anche le linee di tendenza che durano per molto tempo giungono, prima o poi, a
un punto di svolta. Per esempio,
i rendimenti
del governativo decennale USA, a metà estate del 2016, hanno toccato un punto
di svolta e, con esso, i tassi statunitensi che, lentamente, risaliranno verso
le medie storiche di lungo periodo.
La figura mostra che, insieme alla risalita dei tassi
USA, stanno crescendo i rendimenti dei decennali governativi USA. Fonte
Bloomberg modificata.
Questo punto di svolta segna la tappa finale di una lunga discesa che è cominciata trent’anni fa circa e che è giunta al termine.
I rendimenti dei decennali governativi USA sono scesi
dal 14% di circa trent’anni fa fino a meno del 2%. Questa estate si è toccato
il punto di svolta. Fonte: Bloomberg modificata.
La figura seguente mostra le previsioni di crescita dell’inflazione in parallelo al progressivo incremento dei tassi e dei rendimenti. Un altro punto di svolta.
Le aspettative sulla futura inflazione sono cambiate a
partire da questa estate, in occasione del grande punto di svolta. Fonte:
Bloomberg modificata.
La figura mostra che, insieme alla risalita dei tassi
USA e dei rendimenti dei T. Bond decennali USA, sta salendo anche il rendimento
del Bund decennale tedesco. Fonte: Bloomberg modificata.
Possiamo così mostrare che i punti di svolta non arrivano mai isolati. Al contrario, in un’economia e finanza globalizzate, in parallelo ai punti di svolta già indicati, si sono verificati altri punti di svolta nei mercati mondiali (azioni dei paesi emergenti, materie prime, corporate bond, e così via, cfr. figura intitolata "il grande rimbalzo").
I "grandi rimbalzi" non vengono mai soli e
caratterizzano i punti di svolta rilevanti (Reits = real estate; mercati
emergenti; materie prime; bond globali ad alto rendimento; oro). Fonte:
Economist modificata.
Questi grandi punti di svolta sono quelli che giustificano e avvalorano una gestione attiva del portafoglio. Il grande problema della gestione attiva è che questa dovrebbe operare in modi e con meccanismi che vanno contro le nostre intuizioni ingenue e, soprattutto, le nostre emozioni. Queste ultime funzionano in modi che sono contro-producenti per i mercati finanziari: tendono a continuare una data azione quando questa ci ha dato soddisfazioni e a smettere di fare una data azione quando questa ci ha deluso.
E’ un po’ come se
guidassimo guardando soltanto lo specchietto retrovisore, o, meglio, ci
fidassimo delle emozioni che lo specchietto retrovisore ci rimanda alla luce di
quello che è successo nel nostro personale passato, nel bene e nel male.
Il segreto, ancora una
volta, è “staccare” il nostro portafoglio dalle nostre emozioni grazie alla
fiducia nei confronti di un consulente.
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