domenica 19 giugno 2016

BORSE MONDIALI - 17/06/2016


Si è chiusa una settimana, sui mercati finanziari, pesantemente dominata dalla questione Brexit e questo c’era da aspettarselo; quello che però non avremmo mai pensato potesse accadere è stato l’episodio di inaudita intolleranza e violenza che
ha visto morire la deputata laburista Jo Cox per mano di Tommy Mair, persona vicina ai gruppi dell’estrema destra inglese.

La campagna referendaria si è dunque macchiata di sangue; al grido di Britain first - queste le parole pronunciate dall’assassino durante il suo atto che definire incivile è quantomeno eufemistico - si è comunque fermato lo spettacolo mediatico e tutte le previsioni sin qui formulate potrebbero essere superate dalle riflessioni che il popolo britannico è chiamato a fare dopo il brutale gesto.

Ora si attende il responso delle urne che arriverà la prossima settimana e nel frattempo staremo tutti con il fiato sospeso nell’attesa del verdetto sul quale questa vicenda andrà certamente a incidere avvalorando la decisione finale, qualunque ne sia l’esito.

Tornando al nostro osservatorio, fatto di numeri e percentuali, sottolineiamo che per la terza settimana consecutiva il bilancio dei mercati azionari è negativo, con l’unica eccezione della borsa brasiliana (+0,98%) la quale sta però cedendo terreno dai massimi dell’anno, a conferma della delicatissima situazione politica ed economica interna su cui si addensano anche cupi nubi a causa della mancata conferma del flusso turistico legato alla manifestazione olimpica, sulla quale si sono appuntate enormi aspettative.

In queste tre settimane ben quattro indici si sono portati a ridosso dei minimi dell’anno (Cina, Italia, Germania ed Euro Stoxx 50) e la borsa svizzera ha addirittura bucato i minimi di metà febbraio. La negatività resta comunque un fatto sostanzialmente europeo, con i maggiori mercati del continente caratterizzati da una striscia negativa che un buon finale di settimana è riuscito solo in parte ad attenuare.

Italia, Francia, Svizzera, Germania ed Euro Stoxx 50 in tre settimane regrediscono con percentuali fra il -6,37 e il -7,45% mentre il mercato londinese limita i danni a un più contenuto -4%.

Ribadisco, qualora ce ne fosse bisogno, che le tensioni britanniche sono la parte emersa di un iceberg di insofferenze nei confronti della politica comunitaria, sempre più irrigidita sui tentativi di far quadrare aspetti puramente economici e finanziari, atteggiamenti che, se di per sé già irritano milioni di cittadini avviluppati in una crisi senza uscita apparente e sofferenti per le misure di austerità adottate, cominciano a sentire sempre più lontane le istituzioni e i loro rappresentanti che, dal canto loro, non perdono occasione per profondere parole di ottimismo sul futuro dell’Unione, come ha dichiarato il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker nel corso della settimana.

Per il momento alziamo gli occhi al cielo e incrociamo le dita. Che altro fare?


Nessun commento:

Posta un commento