Per
il risparmio italiano siamo a un momento epocale di svolta, di apertura su
nuovi orizzonti. Abbiamo visto in dettaglio come si stia uscendo definitivamente
da un modello che è durato più di mezzo secolo, ma che oggi attraversa una
crisi profonda e duratura: immobili, titoli di stato, investimenti a breve e
poca difesa
del capitale umano (gli italiani sono storicamente
sotto-assicurati). Non ritorniamo su questi punti più volte documentati,
approfonditi anche nell’ultima lezione. E oggi, che cosa succede oggi?
I dati registrano in
concreto la crisi della fiducia in se stessi e, di conseguenza, si rispecchiano
in un aumento eccezionale di risparmi affidati a esperti (provate a “googlare”
la voce “raccolta record” e vedrete i dati recenti per le varie società di
asset management). E registrano anche una grande incertezza e paura. Che cosa
fanno i consulenti e le organizzazioni a cui vengano affidate le risorse dato
che sempre meno risparmiatori si fidano delle proprie capacità di investimento,
delle strategie impiegate in passato? Affidano i loro soldi a esperti. E che
cosa fanno gli esperti secondo i dati recenti del Sole24Ore. ? Acquistano per lo
più prodotti basati sul reddito fisso, e vanno poco sui mercati azionari.
Perché stupirsi? I risparmiatori hanno avuto paura. Hanno perso fiducia in se
stessi e quindi chiedono tre cose: sicurezza, sicurezza, sicurezza. E chi li
consiglia promette loro sicurezza, sicurezza, sicurezza. Fin qui c’è poco di
sorprendente. Questo stato di cose, apparentemente lineare e consequenziale,
diventa più sorprendente se lo consideriamo in una prospettiva comparata.
Andiamo a vedere che cosa succede nel resto del mondo.
Punto primo: nel resto del
mondo c’è stata, in concomitanza alla lenta e progressiva presa di coscienza
degli italiani della crisi del mattone, una forte salita dei mercati azionari.
La maggioranza degli italiani non ne ha goduto.
Ventotto economie globali
sono in forte o moderata ripresa. Fonte: Bloomberg modificata.
Punto secondo. E come è
distribuito oggi il risparmio degli italiani? In buona sostanza come in passato
perché pochissimi hanno modificato sostanzialmente la distribuzione antica (2/3
immobili e quasi 1/3 reddito fisso; 95% nella valuta usata tutti i giorni).
Punto terzo: come andrebbe
distribuito oggi l’asset di chi investe a lungo termine? L’esempio più luminoso
di un investimento a lungo termine è il fondo sovrano norvegese, che ha lo
scopo di preservare i guadagni fatti con le fonti energetiche del paese per le
future generazioni.
Distribuzione dei circa 850
miliardi di dollari del fondo sovrano norvegese. Solo ora cresce
leggermente nell’immobiliare, dal 5% al 7%. Fonte: Bloomberg modificata.
Vi prego di tenere a
memoria questi tre punti perché si collegano ad altri due punti che tratteremo
nella prossima lezione. Ognuno di questi 5 punti è un fatto, e da ciascuno se
ne trae un consiglio e, infine, una riflessione conclusiva.
I 5 punti e le 5
riflessioni sono il decalogo di oggi, la preghiera del “buon” risparmiatore.
Fonte: Pubblicità Lego
modificata in Legrenzi, Umiltà (2016, in corso di stampa).
Per ora vi lascio con
questa immagine. Essa simbolizza la credenza del risparmiatore italiano di
viaggiare verso la globalizzazione, ma l’assetto della sua situazione concreta
non era altro che una pallida ombra di quel che succedeva nel resto del mondo.
Lo vedremo meglio nella prossima lezione.
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