La scorsa settimana avevamo manifestato alcune perplessità sul clima di
velato ottimismo che si era andato formando dalla metà di febbraio.
Consapevoli del fatto che molti problemi irrisolti
, come angoscianti
fantasmi, aleggiano ancora sopra le teste di noi investitori avevamo rinnovato
l’invito a mantenere alta la guardia. Purtroppo tali perplessità hanno trovato
immediata conferma e la settimana si è conclusa con una stringa di segni
negativi come non vedevamo da qualche tempo.
Dato per scontato - fino a prova contraria - che il clima di tensione che
ha caratterizzato il burrascoso inizio
d’anno è rientrato, i dati economici che perverranno nelle prossime
settimane potranno chiarire se la stagione degli utili in corso giustificherà o
meno le attuali quotazioni, soprattutto alla luce delle contenute aspettative
di crescita economica.
E’ possibile che da qui a fine mese, nell’attesa degli appuntamenti
politici di giugno, si assista ad un braccio di ferro sui mercati fra coloro
che vedranno sugli storni delle buone occasioni di entrata e coloro che sui
rimbalzi ne approfitteranno per ridurre le esposizioni più rischiose.
L’incertezza sembra farla da padrona ma senza toni drammatici.
Chissà quale sarà la notizia, nel bene o nel male, che sposterà l’ago
della bilancia.
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