Quando staccai le spine per un salutare periodo di riposo mi portai
appresso la sgradevole sensazione che avremmo avuto un’estate piuttosto
turbolenta; l’effetto Brexit sembrava ancora tutto da dispiegarsi e le
preoccupazioni per il sistema bancario europeo, impantanato nei “non performing loans” lasciavano
supporre che
la speculazione al ribasso avrebbe fatto capolino, facendo evaporare una parte dei nostri sudati risparmi impiegati in azioni.
la speculazione al ribasso avrebbe fatto capolino, facendo evaporare una parte dei nostri sudati risparmi impiegati in azioni.
Vediamo dunque che cosa è successo nei primi due mesi del secondo
semestre.
Nulla, ma proprio nulla di quanto temevamo. Ci sono state giornate
difficili, si sono presente situazioni difficili ma i compratori hanno avuto il
sopravvento su coloro che cedevano le loro quote azionarie. Non c’è un solo
mercato, fra quelli che teniamo sotto controllo, che alla fine di questi due
mesi abbia ceduto valore, anzi …
La borsa meno brillante, quella elvetica, è cresciuta del 2,59%, l’indice
Eurostoxx 50 del 6,82% con gli altri principali mercati continentali racchiusi
fra il 5,45% dell’Italia ed il 9,28% della Germania. Un discorso a parte per la
Gran Bretagna che, passato l’immediato effetto Brexit, ha continuato a crescere
ma “solo” del 4,82%.
Negli Stati Uniti lo S&P 500 ha incrementato il proprio valore del
3,66% toccando in questo periodo anche il suo massimo storico e il Nasdaq è scattato
in avanti con una performance di quasi l’8%. Nel sud del continente americano,
pur fra le mille difficoltà in cui si dibatte il Brasile, e non stiamo parliando di medaglie
olimpiche mancate, il suo 14,14% svetta quale migliore crescita del periodo.
Le più importanti piazze azionarie asiatiche sono cresciute a loro volta
mettendo a segno performance racchiuse fra il 4,60% di Shangai e il quasi 12%
di Hong Kong.
Un quadro piuttosto confortante, a quanto pare, soprattutto se lo
misuriamo a partire dalla metà di febbraio quando si toccò il momento di
massima crisi.
Mettiamoci nei panni di coloro che hanno avuto il coraggio di puntare sui
mercati azionari da quel momento. Il mercato meno remunerativo è stato quello
italiano, con un modesto recupero del 4,05%, unitamente a quello svizzero - di
poco migliore - con una performance del 4,45%. Tutti gli altri mercati hanno
avuto ritorni a due cifre, con quattro di questi caratterizzati da incrementi
superiori al 20% e altri due, Brasile e Russia, con balzi superiori al 40%.
Bizzarrie dei mercati? Forse, ma certamente il rischio corso è stato ben
remunerato.
Ma torniamo al primo grafico, quello che ci illustra le performance da
inizio anno. Sono pur sempre sette i mercati che hanno perso valore in questi
otto mesi a fronte di otto che hanno corrisposto ritorni positivi. Ciò sta a indicare
che i problemi da risolvere sono ancora molti, profondi e molto complessi. In
fin dei conti di cosa stiamo parlando? Parliamo di una crescita mondiale
asfittica, di centinaia di milioni di persone in cerca di lavoro, di sistemi
pensionistici in difficoltà se non al collasso, di banche sommerse da crediti
che non incasseranno mai più, di tassi di mercati inesistenti o “ridicoli”, di
un mercato fondamentale come quello dell’edilizia sostanzialmente fermo in
tutti i paesi sviluppati, di debiti pubblici dalle dimensioni abnormi, da una
sperequazione profonda nella distribuzione della ricchezza e qui mi fermo per
non intristirmi di più.
In queste ore ne stanno discutendo in Cina i rappresentanti dei maggiori
20 paesi del mondo e sembra che non ne verranno fuori chissà quali mirabolanti
idee per superare queste oggettive difficoltà. Sì da febbraio tutto sta andando
per il meglio ma ora sta per arrivare l’autunno. Speriamo che, con la caduta
delle foglie, non arrivi anche il vento di tramontana e con quest’ultimo qualche
ondata di gelo. Non lasciamo che l’euforia ci prenda la mano e restiamo con i
piedi per terra. Meglio sarebbe che misuriate il rischio del vostro portafoglio
e verifichiate che non superi i limiti della vostra sopportazione emotiva; è un
buon consiglio, credetemi.
Nessun commento:
Posta un commento