Vediamo dal grafico che la situazione dei mercati, da inizio anno, si è
sostanzialmente cristallizzata da un paio di mesi sui valori suesposti, ma vanno
fatte alcune considerazioni.
Sappiamo perfettamente di essere solo all'inizio delle turbolenze che
il
referendum britannico ci ha lasciato in eredità ma in queste prime settimane
stiamo verificando, più che uno stato di preoccupazione, uno stato di
confusione.
Passati i timori iniziali e l’immediata forte volatilità, in una eterea
situazione nella quale si sta verificando un sostanziale vuoto politico
britannico e convinti che le decisioni importanti saranno affrontate più in là
nel tempo, i mercati sembrano aver sposato la convinzione che le banche
centrali faranno di tutto per garantire la stabilità e l’asticella del rischio
si è nuovamente alzata.
Nel frattempo è scoppiato il caso banche che ha alimentato delle belle
polemiche lungo l’asse Roma-Berlino, nuova benzina sul fuoco della volatilità
ma, a ben guardare, finora c’è stato più fumo che arrosto dato che le
variazioni settimanali non sono poi state molto elevate. Milano, la più
coinvolta su questa vicenda, lascia sul terreno solo l’1,41% dopo aver corso
sulle montagne russe.
Abbiamo comunque la certezza che più problemi si stiano accavallando,
tutti di grande importanza e valenza, nella consapevolezza che la mancata
risoluzione di questi, anche solo parziale, potrebbe dare la stura a importanti
e dannose reazioni negative.
La nostra tranquillità passa pertanto dalla coesione dei leader europei e
dalla loro capacità di saper fronteggiare questi focolai di crisi e farci
uscire dalle secche nelle quali ci siamo arenati. Potremo dunque avere di
fronte mesi caotici e piuttosto difficili. Speriamo che le tensioni interne dei
paesi leader non impediscano il conseguimento di una strategia coerente con il
bene della comunità e che le “sofferenze da volatilità” siano solo un prezzo
temporaneo da pagare per una crescita adeguata all’insegna della stabilità
negli anni successivi.
Il bimestre in corso, appena iniziato, non ci lascia certo ben sperare in
un trend rialzista, anzi. Il sottopeso di rischio, sollecitato nei mesi scorsi,
trova proprio ora la sua piena validità. Godiamoci dunque le vacanze con
distacco e prepariamoci a eventuali riposizionamenti nei mesi successivi.
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