Le
tendenze di cui abbiamo parlato nella lezione precedente sono confermate da una
recente indagine che mostra come negli ultimi quattro anni i migliori lavori
siano andati alle persone più scolarizzate.
La figura mostra
l’importanza del titolo di studio nell’ingresso al mercato del lavoro negli
USA. Abbiamo dati analoghi anche per l’Italia. Fonte: Bloomberg modificata.
Ma le persone più colte e
scolarizzate sono forse più adatte a gestire da sé i propri risparmi? Le
ricerche mostrano, al contrario, che i bias cognitivi e ed emotivi relativi
alla gestione del risparmio non vengono attenuati grazie a una maggiore cultura
e preparazione, a meno che una persona non sia preparata specificatamente nella
finanza. In particolare, la comprensione corretta delle tesi di Markowitz,
ignote ai più, non frenano né la superbia nei tempi buoni, né la paura in tempi
perigliosi come questi, il cui andamento è raffigurato nelle seguenti
figure.
Figura che mostra a livello
mondiale l’andamento delle quattro principali forme di investimento. Si noti
che i bond, migliore asset class, non coprono neppure l’inflazione. Fonte:
Bloomberg modificata.
In particolare va sottolineato
che i risparmiatori si erano abituati bene. Un periodo lungo un triennio supera
la memoria storica di una persona impreparata. Quindi il dover affrontare un
lungo intervallo senza più record, a cui ci si era abituati, è particolarmente
stressante.
La figura mostra come si
stia attraversando, nel corso della seconda metà del 2015, il più lungo periodo
senza record al rialzo (rettangolo rosso) a partire dal 2102 (rettangolo
giallo). Fonte: Bloomberg modificata.
Nel caso poi dei
risparmiatori italiani, che qui ci interessano, grandi amanti dell’investimento
immobiliare per i motivi più volte sottolineati (euristica adottata = investi
in ciò che conosci usando lo specchietto retrovisore), non si può neppure dire
che questa scelta anti-diversificazione sia stata molto fortunata. Sono quelli
tra i sette paesi indicati in figura che hanno messo più risparmi nelle case e,
a parte i giapponesi, sono stati quelli meno fortunati negli ultimi venti anni.
Ecco il costo di una strategia basata sulla propria esperienza passata, e non
su una buona diversificazione!
Andamento del prezzo reale
degli immobili in sette paesi. Si noti che anche in Germania i prezzi stanno
crescendo mentre in Italia sono stagnanti. Fonte: Economist modificata.
Infine, per quanto concerne
specificatamente l’Italia e la mancata diversificazione, va osservato, in
relazione alla figura precedente e alla successiva, che in Italia, al contrario
della Germania, le case sono ancora sopravvalutate rispetto alla loro rendita e
quindi non è prevedibile un’inversione di tendenza a breve, anche se venissero
meno tassate. Di questo stato di cose, con grande ritardo, gli investitori si
stanno accorgendo e quindi è terminata la grande illusione di cui ho più volte
parlato: case e titoli di stato. Ne consegue il grande successo recente del
risparmio gestito dopo anni di stagnazione. Di qui l’attualità di quella che
chiamo “nuova consulenza”.
Lo schema indica il valore
degli immobili a ottobre 2015 rispetto a un anno prima e al 2012. Dei 26 paesi
solo la Grecia presenta una situazione più negativa di quella italiana. In
molti paesi del mondo il mattone è in ripresa. Anche qui sarebbe conveniente la
diversificazione, altrettanto valida che nelle altre asset class. La
diversificazione può venire agevolmente realizzata con un ETF immobiliare. Fonte:
Economist modificata.
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