domenica 6 marzo 2016

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 164 – E’ possibile anticipare le sorprese? E come?



Nella lezione precedente abbiamo esaminato il meccanismo della sorpresa sui tempi corti e sui tempi lunghi. L’equivalente dei tempi corti, come nel film che abbiamo commentato, corrisponde al trading (di pochi secondi o pochi minuti) fatto sui mercati usando gli algoritmi incorporati nei software appositi.
Questo fenomeno, per quanto interessante sia l’analogia con i problemi dell’attenzione e della sorpresa, qui non ci interessa. Ci interessano invece i tempi medi, quelli che intercorrono tra
le attese dei mercati e le dichiarazioni di una società sui suoi utili futuri. Quando i dati vengono comunicati dalle società e diventano ufficiali i mercati possono venire sorpresi in due modi. Possono venire delusi, in quanto i dati risultano inferiori alle aspettative, oppure i dati comunicati e definitivi possono sorprendere positivamente gli operatori, rendendoli più ottimisti sul futuro di un dato titolo rispetto alle aspettative precedenti.  
E’ possibile anticipare questo scarto tra aspettative e dati ufficiali?

Cercheremo qui di rispondere a questa domanda analizzando preliminarmente l’attuale scenario e chiarendo la nozione di “short interest”, termine che designa il totale delle posizioni al ribasso, come indicato in figura.
Il grafico mostra il totale delle posizioni al ribasso sul mercato statunitense dal 2007 a oggi. Fonte: Bloomberg modificata.
Il totale delle posizioni al ribasso su un mercato è un proxy, cioè un indice, del pessimismo presente sul mercato o, più precisamente, delle attese di ribasso che vengono anticipate con una posizione “short”. Quando queste si diffondono per contagio, la loro entità è conosciuta da tutti gli operatori e si possono così innescare rapidamente quelle che sono note come “bolle al ribasso”, bolle cioè generate da un meccanismo imitativo che si propaga e trova conferme come una profezia auto-avverantesi (ricordate il concorso di bellezza di keynesiana memoria?). La figura di un aereo di carta che si avvita rende bene l’idea: è un aereo di carta perché riguarda la finanza, e non il mondo economico, fatto di aerei veri e propri.

Nello stesso tempo teniamo presente che il recente “mercato toro” dura ormai da molto tempo, e comincia a risentire della lunga corsa, come hanno mostrato le due correzioni di agosto 2015 e di gennaio 2016.  Le posizioni al ribasso hanno cercato di attaccare questo mercato senza però finora riuscirvi in modo chiaro e definitivo.

L’attuale “rally” della borsa statunitense, faro delle borse mondiali, mostra una lunghezza in mesi eccezionale, essendo il terzo periodo “toro” per durata della storia. Non è sorprendente che stia perdendo fiato per strada e subisca contraccolpi. Fonte: Bloomberg modificata.
Nello stesso tempo, a proposito di sorprese negative, va tenuto presente che non sembra iniziata una vera e propria recessione in Usa, dato che la produzione industriale si è solo temporaneamente fermata, come mostra il seguente grafico.


La figura mostra in grigio le recessioni e si domanda: è iniziata una fase di recessione? Fonte: Federal Reserve modificata.
E tuttavia, rispetto al grafico precedente prodotto dalla Federal Reserve, il quadro non è pessimistico, se si tiene conto che, escludendo il settore energetico colpito dal crollo dei prezzi del petrolio, la crescita della produzione industriale, dopo la crisi del 2007, appare stabile.

La seguente figura riprende la precedente ed esclude il settore energia. Il quadro è meno pessimistico: viste così le cose, non siamo in recessione! Fonte: Federal Reserve modificata.
Se si esclude l’energia e si guarda a quella che è nota come “core inflation” vediamo che anche l’inflazione ha cessato di scendere. Questo sembra prospettare un quadro meno pessimistico di quello che risulta includendo la discesa dei prezzi dell’energia, probabilmente giunta al termine. Il quadro è però ancora “misto e debole”, perché in molti paesi siamo ancora sotto il livello di inflazione che ci si è posti come obiettivo.

Il livello dell’inflazione è ancora sotto gli obiettivi in molti paesi. Fonte: Economist modificata.

Ancora una volta tuttavia la “core inflation” offre un quadro di stabilità, cioè di blocco del calo. Fonte: Bloomberg modificata.
In questa lezione abbiamo delineato il quadro generale per procedere, poi, nella prossima lezione, alla domanda circa la possibilità di sfruttare le sorprese, e cioè di costruire prodotti finanziari che sfruttino la possibile anticipazione delle sorprese positive e negative, come abbiamo accennato all’inizio.





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