sabato 12 marzo 2016

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 165 – E’ importante mostrare al cliente quello che non si vede subito: patrimonio, capitale umano e immobili.



Sappiamo che di questi tempi le cose non vanno bene in Italia, come mostra la figura. E’ quindi cruciale trasmettere il patrimonio esistente, sia quello quantificabile facilmente sia quello meno facilmente misurabile, ma essenziale, come il capitale umano. Ecco il punto di partenza di
questa lezione.

In Italia, cala il PIL per persona, cala la produttività, non cala il costo del lavoro, aumentano la percentuale dei crediti deteriorati. Fonte Economist modificata
Siamo abituati a parlare di economia e finanza attraverso la presenza dei numeri e grafici, come nella figura. Sono i numeri che esprimono le correlazioni, che, a loro volta, mostrano i processi di globalizzazione.
Chi avrebbe detto, solo una decina di anni fa, che l’andamento delle borse mondiali sarebbe andato di pari passo con il valore dello yuan, cioè del rapporto yuan/$?



Rapporto yuan cinese/$ statunitense da marzo 2015 a oggi. Fonte: Bloomberg modificata.
Insomma sono i numeri che esprimono prezzi, grafici e schemi: senza questo linguaggio non potremmo comunicare i fenomeni interessanti. E’ così in effetti che riproduciamo in modi del tutto “obiettivi” fatti finanziari che vanno poi a creare i fenomeni, come la correlazione di cui abbiamo appena parlato. E sono questi fenomeni che noi commentiamo seguendo l’andamento dei mercati e quello dei nostri risparmi personali. 
Queste presenze precise e documentate narrano fatti, cioè documentazioni in cui il non-documentato e il non-documentabile sono assenti. Eppure è proprio su ciò che, almeno alla prima occhiata, non è visibile, ciò di cui non si è inclini a parlare, che si dovrebbe portare l’attenzione e la riflessione dei nostri lettori e, soprattutto, dei consulenti.
Questa considerazione di ordine generale diventa particolarmente rilevante quando ci occupiamo dei patrimoni delle persone e del loro benessere, in particolare quando parliamo della cosiddetta “assicurazione comportamentale”.
L’assicurazione comportamentale si differenzia dal classico mondo delle assicurazioni perché questo mondo si basa su statistiche relative a frequenze di fatti. L’assicurazione comportamentale ha a che fare con le rappresentazioni degli eventi personali della vita da parte di una singola persona o famiglia. Da un lato abbiamo il rischio come dato oggettivo che misura tramite le frequenze di accadimento, cioè l’incertezza di intere serie di eventi, dall’altro abbiamo il rischio soggettivo basato sulla percezione della rischiosità degli eventi. E tuttavia, come cercheremo di mostrare qui, quello che è “assente” dalle attenzioni dei risparmiatori è il vero punto nodale dell’assicurazione comportamentale.
Esattamente un secolo fa il grande filosofo Ludwig Wittgenstein ci ha parlato per primo di ciò che è assente dal nostro “campo della visione”. Nella celebre opera Tractatus logico-philosophicus, scritta durante la prima guerra mondiale e pubblicata a Vienna nel 1918 ci sono dei passi che hanno a che fare con il nostro problema, in particolare la proposizione 5.5423:5.5423.
Percepire un complesso vuol dire percepire che le sue parti costitutive stanno in questa certa relazione l’una con l’altra.  Questo spiega anche la possibilità di vedere in due modi come cubo la figura e tutti i fenomeni simili. Poiché in effetti noi vediamo appunto due fatti diversi. 

Che cosa vuol dirci Wittgenstein con questo passo? Egli intende introdurre la distinzione tra fatti e fenomeni. La figura da lui riprodotta è nota agli studiosi della percezione come cubo di Necker, dal nome di chi per primo pubblicò nel 1832 questa illusione ottica, lo studioso svizzero di cristallografia Louis Albert Necker. Ora il cubo di Necker è un disegno bidimensionale che può venir percepito come due figure tridimensionali diverse: un cubo che ha la faccia più vicina a noi che sporge verso sinistra oppure verso destra. Basta guardarlo a lungo e i due modi di vederlo si alternano. Si tratta quindi di un fenomeno in cui ci sono due possibili modi di vedere il cubo perché ci sono due possibili fatti da vedere. Quando guardiamo uno dei due fatti non riusciamo  a vedere l’altro.
Questa distinzione tra fatti e fenomeni compare nel primo romanzo poliziesco scritto nel 1934 da Rex Stout, inaugurando la fortunata serie che ha per protagonisti l’investigatore Nero Wolfe e il suo assistente Archie Goodwin. Per la prima volta Nero Wolfe dice ad Archie Goodwin:
 “Voi sapete distinguere un fatto quando lo vedete, Archie, ma non avete nessuna sensibilità per i fenomeni”.  Dopo aver verificato con esattezza il significato della parola “fenomeno” sul dizionario non ne avevo tratto un gran giovamento, ma era inutile discutere con lui. (originale: "You know a fact when you see it, Archie, but you have no feeling for phenomena." After I had looked up the word phenomena in the dictionary I couldn't see that he had anything, but there was no use arguing with him).
Questa distinzione verrà citata in tutti i romanzi successivi e resterà sempre misteriosa per Archie. Essa tuttavia allude alla distinzione di Wittgenstein tra fatti e fenomeni (per un approfondimento cfr. O’Sullivan, 2015). Nel caso del cubo di Necker, per esempio, i fatti sono i due modi di vederlo, mentre il fenomeno è il cubo nella sua interezza, un cubo le cui parti stanno in relazione l’una con l’altra e producono due fatti tali per cui quando uno è visibile l’altro è assente e viceversa. Più avanti, nel corso del romanzo, Archie ribadirà che il suo compito è quello di raccogliere i fatti mentre solo Nero Wolfe è capace di risolvere i casi analizzando i fenomeni.
La distinzione tra fatti e fenomeni si presta per capire il rapporto tra patrimoni e assicurazione comportamentale.
Consideriamo il patrimonio tipico di un risparmiatore. Esso è fatto di quattro componenti che possono avere più o meno peso nel complesso del patrimonio:
1 liquidità e investimenti a breve
2 investimenti a medio e lungo termine
3 immobili
4 capitale umano
Il peso relativo di questi quattro fenomeni soffre del fatto che essi hanno un livello di visibilità diverso, da 1 a 4. In sintesi:
  1. La liquidità in conto corrente e a breve termine blocca, in media, un sesto del patrimonio mobiliare degli italiani in quanto è motivata dal timore di incertezze negative. Tutte le ricerche mostrano che la motivazione prevalente al risparmio non è la pianificazione del livello di vita proprio e della famiglia a lungo termine ma il “non si sa mai”. Compito del consulente è appunto “liberare” risparmio agendo sulle leve dell’assicurazione comportamentale.
  2. Gli investimenti a medio e lungo termine di tipo mobiliare sono di entità relativamente modesta perché una parte cospicua deve essere riservata a coprire il “non si sa mai”.
  3. Gli immobili di proprietà costituiscono un’immobilizzazione del risparmio superiore alla somma di 1 e 2 per molti fattori già esaminati dalla finanza comportamentale, ma anche per il fatto che costituiscono un “fattore di sicurezza” a fronte del “non si sa mai” e delle incertezze negative che potrebbero colpire il capitale umano.
  4. Il “capitale umano delle persone che producono reddito sono la componente più non-vista e non-detta perché abbiamo varie resistenze cognitive ed emotive a far emergere ciò che è negativo e a prevenirne le eventuali negatività con le assicurazioni.

Torneremo più avanti sulle strategie possibili per portare allo stesso livello di visibilità le quattro componenti che vanno a formare il patrimonio complessivo di un individuo o di una famiglia.

Riferimenti bibliografici: O’Sullivan, M. (2015), “The Visual Field in Russell and Wittgenstein”, In Philosophical Investigations, 38:4, ottobre 2015; Stout, R. (1934). Fer-de-lance (disponibile in rete). Trad. it. 1936, La traccia del serpente, Mondadori, Milano. Ristampato in Classici del Gallo, giugno 1973; Wittgenstein, L. (1918/1921/1961/1964) Logish-philosophische Abhandlung, trad. It. Tractatus logico-philosophicus, Routledge and Kegan Paul,Londra. Trad. it. Einaudi, Torino, 1964.

Nessun commento:

Posta un commento