domenica 17 dicembre 2017

MIFID 2 – ISTRUZIONI PER L’USO




I RISPARMIATORI ITALIANI ALLE PRESE CON LE NUOVE REGOLE DEL SISTEMA DEGLI INVESTIMENTI
 

Fra poco più di due settimane, il 3 gennaio 2108, entrerà in vigore la nuova normativa europea che disciplina i mercati degli strumenti finanziari e dei servizi di investimento in tutti gli Stati membri dell’UE, la cosiddetta Mifid 2.  Dopo dieci anni
si vanno a correggere e migliorare alcuni aspetti della precedente normativa e fra i compiti degli intermediari ci sarà quello di rendere note ai propri clienti le nuove regole del gioco.

L’innalzamento del livello dell’educazione finanziaria dei risparmiatori è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di benessere finanziario di lungo periodo ottenibile solo evitando quegli atteggiamenti che inducono ad effettuare investimenti azzardati, tali da mettere a repentaglio il risparmio delle famiglie, quasi sempre un patrimonio creato e conservato con duro sacrificio.

Il risparmio delle famiglie costituisce infatti un’importante risorsa del nostro paese ed esso va  tutelato e impiegato in modo consapevole ed equilibrato al fine di conseguire nel tempo gli obiettivi prefissati dai singoli investitori mentre, a livello collettivo, esso agevola e facilita lo sviluppo economico così indispensabile al mantenimento del livello di vita, fra i più elevati nel mondo, che per decenni ha contrassegnato la nostra società ma che da alcuni anni sta sopportando il peso di una crisi profonda.

A ciò si aggiungano le crisi di molti istituti bancari (alcuni di essi di grande importanza) e le risoluzioni adottate che hanno letteralmente polverizzato i risparmi di una vita; è dunque evidente l’importanza del rafforzamento della tutela e della protezione degli investitori  soprattutto alla luce dell’attuale loro livello informativo.

Dalle indagini di mercato effettuate negli ultimi mesi è emerso che il 38% dei risparmiatori si affida ai consigli di parenti e amici per prendere decisioni  in tema di investimento e, nel 24% dei casi, tali decisioni sono prese in assoluta autonomia basandosi su notizie ed informazioni raccattate qua e là sui media, sovente di dubbia affidabilità o prive di alcuna informazione sui reali rischi sottostanti.

La conoscenza da parte dei risparmiatori delle tutele offerte dalla regolamentazione Mifid risulta ancora bassa o, meglio ancora, quasi nulla.

La diffusione del servizio di consulenza finanziaria, soprattutto se svolto su basi di indipendenza e nell’interesse del cliente, costituisce un ulteriore fattore di rafforzamento delle tutele e della protezione degli investitori.

Il nuovo contesto regolamentare costituisce un’eccellente opportunità per rafforzare la protezione degli investitori e per ristabilire un adeguato livello di fiducia nei confronti del sistema finanziario, fiducia che nel recente passato è stata indebolita da politiche e prassi di distribuzione degli strumenti finanziari non conformi alle regole.

E’ nostra opinione che le nuove regole introdotte dalla Direttiva nel nostro ordinamento debbano essere  conosciute e comprese quanto prima dai risparmiatori e dagli investitori, ossia i soggetti ai quali tali maggiori tutele e protezioni sono indirizzate.

Gli investitori avranno pertanto maggiori diritti e potranno beneficiare di maggiore trasparenza nei confronti degli intermediari che offrono servizi di investimento potendo decidere in assoluta libertà e consapevolezza il livello più consono alle loro esigenze.

La nuova normativa, sia chiaro, è una naturale evoluzione della precedente; il modello italiano non viene messo in discussione ma viene implementato e migliorato. Il cardine principale attorno a cui ruota l’impianto legislativo è il carattere chiave del servizio di consulenza, non a caso soggetto a riserva di legge e a valutazione di adeguatezza. Il principio base del servizio è infatti quello di indurre il passaggio dalla vendita del prodotto (il tradizionale collocamento) alla prestazione del servizio, ossia l’erogazione della consulenza.

 

LE NOVITA’ DELLA NUOVA NORMATIVA

Quali sono dunque le più importanti novità introdotte da questa normativa?

L’abbiamo appena menzionata e dunque partiamo da qui, dal servizio di consulenza; viene infatti introdotta la consulenza su base indipendente  che dovrà essere caratterizzata:
 

  • Dal divieto di percepire incentivi monetari e non monetari da parti terze, eliminando nei fatti il conflitto di interesse che si genera quando coincidono la figura del consulente e del distributore di prodotti finanziari.
  • Dall’obbligo di valutare un’ampia gamma di strumenti finanziari disponibili sul mercato.
  • Dalla limitazione alle raccomandazioni di investimento aventi oggetto strumenti finanziari emessi o gestiti da entità appartenenti al medesimo gruppo.
 

La governance dei  prodotti finanziari

  • Gli intermediari che realizzano e che distribuiscono prodotti finanziari dovranno adottare procedure finalizzate ad identificare la tipologia di risparmiatore al quale proporre i diversi prodotti finanziari.
  • Gli intermediari dovranno anche garantire che non debbano essere proposti ai clienti prodotti le cui caratteristiche non risultino coerenti con i fattori di rischio dei prodotti medesimi.
 
L’adeguatezza delle raccomandazioni di investimento

  • Una delle principali regole di condotta, già introdotte dalla precedente Direttiva Mifid1 consiste nell’assicurare che i consigli forniti agli investitori siano adeguati rispetto agli obiettivi, alla propensione al rischio, alla situazione finanziaria ed al livello di preparazione del risparmiatore in ambito finanziario.
  • Nella nuova Direttiva tale principio viene non solo mantenuto ma ulteriormente rafforzato con la previsione di un obbligo di valutare, da parte degli intermediari e dei consulenti finanziari, la tolleranza al rischio dell’investitore e la capacità di sostenere eventuali perdite.
  • Gli investitori riceveranno per ogni consiglio di investimento una “relazione di adeguatezza” che dovrà dettagliare le motivazioni che stanno alla base della congruità dell’investimento proposto.
  • Infine gli intermediari dovranno informare il cliente in merito all’attività di verifica periodica di adeguatezza che sarà resa disponibile aiutando l’investitore a valutare nel tempo i risultati degli investimenti effettuati e se tali investimento continuino a corrispondere con gli obiettivi e la propensione al rischio del cliente.
 

La trasparenza dei costi ed oneri

  • La nuova Direttiva introduce l’obbligo di effettuare da parte degli intermediari una rendicontazione periodica di tutti i costi ed oneri applicati agli investitori a fronte dei servizi di investimento prestati e inerenti ai prodotti finanziari acquistati e detenuti in portafoglio.
  • L’informativa sui costi, che sarà resa disponibile sia come valore percentuale che come valore monetario, consentirà all’investitore di valutare l’impatto dei costi totali rispetto al rendimento del proprio investimento.
 

IL DIRITTO E LA RESPONSABILITA’ DI SCEGLIERE CON COERENZA IL MEGLIO PER SE’ STESSI

 
La portata delle nuove regole di condotta in capo agli intermediari e ai consulenti finanziari è rilevante ed è tale da poter modificare nella sostanza il rapporto tra investitori e risparmiatori.

In altri paesi europei sono stati introdotti da tempo provvedimenti finalizzati alla limitazione della percezione di incentivi nella consulenza finanziaria e si sono già manifestate riduzioni generalizzate dei costi dei prodotti finanziari, in particolare quelli relativi ai fondi comuni di investimento.

Il miglioramento e la maggiore trasparenza nel rapporto con gli intermediari finanziari dipenderà dall’incisività nell’applicazione delle regole di comportamento. Ai risparmiatori dunque l’invito a non accogliere passivamente la nuova normativa soffermandosi superficialmente aI suoi  aspetti burocratici; se ciò avvenisse si perderebbe l’opportunità di stabilire con il proprio consulente un proficuo e trasparente rapporto fiduciario.

I molti risparmiatori che non hanno ancora rapporti con consulenti o società di consulenza possono approfittare di questo momento per verificare ed individuare la relazione più consona con la quale stabilire un rapporto fiduciario di lungo periodo.

Molto dipenderà infine dalla diffusione di una corretta informazione ai risparmiatori e agli investitori per cui invito tutti i lettori ad adoperarsi affinché ottengano dai loro abituali interlocutori finanziari le informazioni necessarie per poter valutare, a ragion veduta, se i rapporti con i propri fiduciari siano effettivamente equilibrati e soddisfacenti oppure, nel dubbio, valutare la possibilità di ricercare nuovi partner in grado di migliorare il grado di soddisfacimento delle proprie esigenze e necessità.

Rammentate, cari investitori, che far conoscere e comprendere i benefici e la maggiore protezione offerta dal nuovo sistema di regolamentazione non è solo un dovere morale del Vostro abituale interlocutore ma è il passaggio obbligato per stabilire (o ristabilire) una relazione fiduciaria appagante e duratura. A tutti voi l’augurio di riuscirci nel più breve tempo possibile.

                                                                                        

 

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