Il 19
ottobre a Ca’ Foscari si è svolto un interessante convegno dal titolo: “Se si
fosse chiamata Lehman Sisters sarebbe stata un’altra storia”.
Questo titolo allude al fatto, noto
in letteratura, che le donne dei paesi industriali ricchi, in primis gli Stati
Uniti, ma anche l’Europa, tendono in media a essere meno avverse al rischio
degli uomini. In altre parole preferiscono portafogli che oscillano meno
contenendo più titoli a reddito fisso e meno azioni. Questo vale per tutta la
popolazione delle donne risparmiatrici. Non è detto che una potenziale cliente,
se non la conoscete, sia necessariamente avversa al rischio. Negli stili dei
risparmiatori, donne e uomini, anche se c’è un comportamento medio rilevabile
statisticamente, si tratta comunque di una media con molta varianza.
Com’è noto, una strategia attenta solo al rischio e ai tempi brevi non è efficiente se non, appunto, nel caso di periodi corti, molto corti. Oggidì è anche pericolosa dato che i tassi sono bassi, molto bassi, e plausibilmente si rialzeranno, anche se lentamente. Si pensi che i tassi dei governativi italiani a due anni sono ormai in territorio quasi negativo. Chi lo avrebbe detto solo pochi anni fa?
La figura mostra che i tassi dei governativi italiani a due anni sono ormai
in territorio quasi negativo. Fonte: Bloomberg modificata.
Se si considerano i tassi a breve
termine, questi sono già in territorio negativo. Ormai insomma c’è poco spazio
per la prudenza tradizionale del risparmio “fai da te”, soprattutto se di
prudente impronta femminile (sempre in media, beninteso!).
La figura mostra che i tassi a breve termine italiani sono già, a fine
Ottobre 2015, in territorio negativo. Fonte: Bloomberg modificata.
Se infine si tiene conto che la
stragrande maggioranza degli italiani ha la gran parte dei suoi risparmi in
euro, e che l’euro si sta indebolendo, è ancora più facile constatare il
panorama negativo a cui ci hanno portato le strategie “fai da te” (cfr.
figura).
La figura mostra, il calo dell’euro rispetto al dollaro statunitense (e non
solo quello) e, insieme alle precedenti, l’effetto composito dannoso del “fai
da te” tradizionale: euro e tassi entrambi bassi. Fonte: Bloomberg modificata.
Considerando l’enorme “riserva” di
risparmio che potrebbe venire gestito in modo più saggio, soprattutto in Europa
(cfr. figura), e in particolare in Italia, possiamo constatare che i tre
grafici precedenti sono un ottimo argomento di acquisizione di nuovi clienti,
delusi probabilmente anche dai loro risparmi immobiliari (come ho mostrato
nelle lezioni precedenti). E possono anche essere di conforto ai clienti che
avete già.
La figura
mostra il rapporto tra il risparmio che è gestito da un esperto e il risparmio
totale delle famiglie in varie aree del mondo. L’Europa è, per i consulenti, un
terreno di caccia migliore rispetto ad altre aree del mondo. Fonte:
Bloomberg modificata
Una consulenza si rende più
necessaria perché in questo periodo i valori di tutti i beni in cui si possono
convogliare i risparmi, considerati nel loro complesso, sono alti rispetto alla
media storica (cfr. figura).
La figura mostra l’andamento dal 1800 a oggi dei valori aggregati nei 15
più ricchi paesi del mondo di beni immobiliari, azionari e reddito
fisso. Fonte: Economist modificata
E’ quindi necessaria una particolare
expertise per poter realizzare una buona diversificazione. Sono insomma tempi
molto grami per il “fai da te”. Ha osservato recentemente Giacomo Vaciago,
intervistato da Plus24-Il Sole 24Ore (p. 6) il sabato 24 ottobre 2015:
“C’è nel mondo un’enorme industria della proprietà dei
beni, rappresentata dai mercati finanziari, e una molto più debole di
produzione nell’economia reale … Anche in Italia, in questi anni, la ricchezza
delle famiglie non è cresciuta grazie ai redditi fissi, anche quelli da lavoro,
ma grazie, se hanno affidato i loro soldi a un accorto gestore, alla
rivalutazione della ricchezza ….
Appunto, un’accorta gestione.
Tutto ciò ci apre a quella che chiamo “nuova consulenza”, cioè una
consulenza a tutto campo che non tocchi solo gli aspetti consulente/cliente
investigati dalla finanza comportamentale, ma anche le proprietà immobiliari e
la sicurezza (le assicurazioni in primis, ma non solo), in quell’ambito nuovo
che potremmo chiamare “assicurazione comportamentale”.
Tornerò su questi punti.
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