domenica 10 novembre 2013

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 56 – Incertezze e aspettative altrui

 
 
Il calibro con cui noi ponderiamo la nostra ignoranza, se si tratta di valutazioni sul futuro, si riferisce alla stima che facciamo dell’ordine di grandezza della nostra incertezza circa l’avverarsi di quella previsione.
Si è già visto come le scelte di investimento avvengano in condizioni di incertezza e, quindi, di rischio. Ovviamente ognuno cerca di far sì che il rischio sia calcolato, in modo da poterlo  fronteggiare. Quando i calcoli li fa un individuo, egli è inevitabilmente costretto a basarsi sulla sua esperienza passata e quindi a operare estrapolazioni dal passato in vista di previsioni sul futuro.

E tuttavia i mercati ci sorprendono, Sono stati messi a punto degli indici di sorpresa, anche da Swiss & Global. Da che cosa discendono le sorprese? Se si è sorpresi, vuol dire che ci si aspettava che succedesse qualcosa, non che s’ignorava completamente il futuro.
In campo finanziario le previsioni si basano su due tipi di conoscenze, che tendiamo a mescolare, dato che spesso operiamo con il pensiero implicito, cioè senza renderci ben conto dei meccanismi con cui ragioniamo. Si tratta però. A ben vedere, di due tipi di previsioni concettualmente ben separabili.
A.      Il futuro: quello che avverrà nel mondo economico e sui mercati
B.      Le aspettative altrui sul futuro: modi con cui gli altri (investitori) reagiranno agli eventi di cui al punto precedente.
Ora, se tendiamo a peccare di overconfidence possiamo essere inclini a essere troppo sicuri delle nostre conoscenze in relazione sia al punto A (il futuro) sia al punto B (le aspettative altrui sul futuro).
L’esperimento di cui si è parlato nelle due lezioni precedenti (Lezione 54 e Lezione 55) si riferisce ad una incertezza del primo tipo (A). E’ facile scoprire e, soprattutto, misurare il fatto che chi si crede di sapere l’ordine di grandezza di un certo tipo di valutazioni, e l’ordine di grandezza delle reazioni altrui, può peccare di overconfidence in entrambe le direzioni.
Non sempre essere esperti di un dato campo riduce l’overconfidence. Nel campo finanziario, al contrario la accentua. Si vedano, per esempio, in figura 5.1, le previsioni dei 40 maggiori esperti della piazza di Londra sul rapporto dollaro/sterlina nel periodo che va dal 1981 al 1996.
 
La figura è interessante perché, a differenza dell’esercizio e degli esempi finora fatti, si riferisce a un calibro applicato in condizioni realistiche: quello utilizzato dai super-esperti londinesi del settore in rapporto a stime di valori futuri. Potete constatare che l’overconfidence non si attenua, anzi si accentua.

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