domenica 6 ottobre 2013

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 52 – Ovvio oggi, ma prima?


Nel mio libro sulla gestione dei risparmi, uscito in giugno per i tipi dell’editore Il Mulino, ho esaminato il rapporto tra incertezza e rischio. Nello specifico abbiamo visto le conseguenze della nostra percezione del rischio sulla psicologia degli investitori:
 
Ø  non ci importa dominare l’incertezza dei mercati tramite lunghissime serie storiche di dati aggregati;
Ø  i nostri tempi sono più corti e, a noi, sta a cuore la “nostra” incertezza, quello che succede ai nostri risparmi, ai nostri investimenti, insomma al nostro portafoglio.

Nel corso del mese di settembre 2013 sono maturate tre cose:


ü  è finita la lunga discesa dei tassi cominciata all’inizio del secolo, come si vede dalla figura sottostante;
ü  il debito pubblico americano è raddoppiato, e una quota consistente è in mano altrui;
ü  la Federal Reserve USA è avviata verso una riduzione dello stimolo monetario (il cosiddetto “tapering”), ma ha deciso di non iniziarlo.




Ora, dai primi di maggio fino a metà settembre, i fondi azionari e obbligazionari dei Paesi Emergenti hanno registrato un saldo netto negativo per oltre 60 miliardi di dollari (Cellino e Franceschi, Il Sole24Ore, 11.09.13, p.7). Dai commenti settembrini su questi andamenti, la relazione tra queste variabili viene presentata come ovvia e non sorprendente. E tuttavia ovvia non era fino a pochi mesi fa.

O meglio, non erano ovvie tutte le correlazioni tra l’euro forte e il fatto che l’attesa delle mosse della Fed avrebbe finito per dirottare i flussi degli investitori verso il Vecchio Continente penalizzando i mercati emergenti (Cellino e Franceschi, Il Sole24Ore, 11.09.13, p.7).

Ora noi tendiamo a evitare il caso come spiegazione del fluire degli eventi. Di conseguenza sottostimiamo l’incertezza del futuro e contemporaneamente, come in questo caso, sopravvalutiamo la certezza del passato e le sue conseguenze, una volta che il passato si è congelato diventando immodificabile. Lo stesso rinvio del “tapering” ha sorpreso la maggior parte degli esperti, che si sono poi affrettati a spiegarlo.

 

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