domenica 6 ottobre 2013

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 51 – Troppe informazioni confondono

 
 

La situazione dei mercati nell’agosto del 2013 è tipica di quegli scenari in cui siamo bombardati da molte, troppe informazioni, senza sapere quali siano quelle veramente rilevanti, dato che non sono neppure coerenti tra loro. E allora ci affanniamo a scorgere in ogni informazione il segno di una tendenza o, almeno, un’informazione che ci posa indicare una tendenza. Vi darò qualche esempio di commenti in proposito, usciti sul Sole24Ore.

 Scrive Maximilian Cellino sulla rubrica La Bussola del 23 agosto 2013:

Se mettete due persone a remare in senso opposto, la barca si sposterà in modo schizofrenico: un po’ in avanti, un po’ indietro … a ben guardare, in questo mese di agosto i mercati azionari sembrano essersi mossi con questo ritmo sincopato.

E Walter Riolfi, il 21 agosto, scriveva sullo stesso giornale: … può darsi che tutta questa enfasi sia montata dai commenti degli operatori e della stampa specializzata … i grandi investitori, non sapendo in questo momento come muoversi. Questo stato di cose ci ricorda una famosa prova di Treynor (1987).

Provate a mostrare a delle persone una bottiglia trasparente contenente 850 fagioli. Si può guardare da lontano la bottiglia, senza toccarla, per tutto il tempo che si vuole. Non si può però aprirla e contare i fagioli.
 
Appena le persone dichiarano di essere pronte (dopo un minuto, massimo due), sichiede loro: a occhio e croce, quanti fagioli sono contenuti nella bottiglia trasparente? Le risposte indicano due fenomeni interessanti.

Il primo è che la risposta media di cento persone (871 fagioli) è molto buona, nel senso che pochi riescono a batterla (14 persone su 100).

L’atro punto interessante è che quando si specifica che la bottiglia è di plastica trasparente, assai sottile, non di vetro, e che quindi lo spessore del contenitore è minimo, quando cioè si danno più informazioni corrette, la risposta media (896) è meno buona rispetto a quando non si precisa nulla.

Un meccanismo analogo a quello messo in evidenza dai dati dell’esperimento agisce con una trasposizione di questo gioco a quello che succede sui mercati finanziari (Andreassen, 1987). Le persone tendono a dare senso a tutte le informazioni che via via ricevono e quindi, quando c’è un dato nuovo, sono inclini a iper-reagire, proprio come è successo nell’agosto 2013. Quando i dati presentano una serie di eventi in successione, le persone sono iper-prudenti nel calibrare le loro ipotesi, quando c’è un dato nuovo sono impulsive e iper-reattive. Un conto è la percezione (in ritardo) di una tendenza. Altra cosa è l’eccessivo significato dato a ogni nuova informazione (anche gli esperti sono vittime di questa “miopia” temporale come mostrano analiticamente De Bondt e Thaler, 2002).

Nelle decisioni economiche questa tendenza a dare eccessivo peso alle informazioni appena ottenute invece di collocarle in un orizzonte temporale più ampio viene aggravata, nel caso dei singoli investitori, dalla tendenza a dare peso a un’informazione perché la si è cercata. Nel campo economico e in quello medico si può sperimentalmente mostrare che, quando un decisore ha impiegato tempo e risorse cognitive per cercare un’informazione, tende ad attribuire a quest’informazione un peso maggiore di quello che vi avrebbe assegnato se fosse stata disponibile fin dall’inizio.

Molte delle distorsioni cognitive note, come quello dei costi sommersi e della dissonanza cognitiva, concorrono a questa potente distorsione. (La dissonanza cognitiva è una sorta di auto-inganno inconsapevole. Immaginiamo di essere incerti su che cosa fare. Alla fine decidiamo, scartando così altre possibilità prese in esame. Col passare del tempo, riusciamo a convincerci che quella era l’unica scelta da farsi, e le possibilità scartate svaniscono, spazzando via i rimpianti).

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