martedì 31 dicembre 2013

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 65 – Il ruolo delle emozioni in finanza

Nella lezione precedente ci siamo chiesti se è possibile parlare di emozioni del mercato nel suo complesso. Rispetto allo schema indicato nella lezione precedente, dobbiamo correggere la sequenza.


LA SEQUENZA CORRETTA E’ LA SEGUENTE:


 EVENTO ESTERNO

RAPPRESENTAZIONE DELL'EVENTO ESTERNO

DECISIONE GUIDATA DALLA RAPPRESENTAZIONE E DALL'ESPERIENZA PASSATA

SUCCESSO  O  INSUCCESSO

EMOZIONE

CAMBIAMENTO O PROSEGUIMENTO DELL'AZIONE

In questa sequenza le emozioni mediano tra l’esito delle azioni precedenti e i programmi d’azione successivi. Incanalano così le nostre azioni verso il successo grazie a un processo di correzione graduale e hanno quindi un ruolo positivo di adattamento all’ambiente. In sintesi, le emozioni sono la conseguenza delle decisioni e non la loro causa. Solo così si può rendere conto dei fenomeni collettivi di cui parla Greenspan nel suo recente saggio, e dei meccanismi presupposti da una rubrica sul SENTIMENT del mercato come quella di PLUS (cfr. lezione nr. 63 del 12 dicembre).

Nel caso della psicologia degli investimenti, per decenni il ruolo delle emozioni è stato frainteso, più che sopravalutato. Sono importantissime, ma non sono loro a innescare tutto il processo. Il mix basato su “esperti -> finanza classica + inesperti -> errori da emozioni” è stato utilizzato per spiegare troppe cose. Dato che è difficile misurare sia le emozioni personali sia quelle collettive, si credeva, a posteriori, di poter spiegare tutto. Se i cosiddetti errori sono illusioni sistematiche, come mai riusciamo a correggerli, se riusciamo? E come mai raramente riusciamo per tempo, come sottolinea Greenspan? Si manifestano, infatti, sotto forma di deviazioni lunghe e persistenti dai criteri della razionalità economica. Emergono causando anomalie nelle serie storiche di dati aggregati. Non sono, insomma, meccanismi erratici e frammentari, ma si ripetono e conducono sempre nelle stesse direzioni. Solo lo schema precedente rende conto correttamente del ruolo delle emozioni sui mercati.

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