domenica 9 settembre 2012

ERRORI DA EVITARE: perché pensiamo che tutti siano d’accordo con la nostra opinione che il mercato salirà?



Numerosi studi di psicologia sociale a partire dagli anni ’70 hanno mostrato che esiste un “falso consenso” che induce gli esseri umani  a sopravvalutare il carattere generale di ciò che li tocca da vicino portandoli a sovrastimare la diffusione dei propri comportamenti e delle proprie opinioni.
In base a ciò colui che di fronte alla scelta tra l’opzione A e l’opzione B, avendo scelto la prima, si
 attenderà che la maggior parte degli altri individui avrà avuto un comportamento analogo al suo. Se al ristorante, di fronte ad una scelta fra una pasta al pomodoro ed una al ragù, la vostra scelta ricadesse su quella al pomodoro sarete indotti a pensare che la maggioranza degli altri avventori avrà scelto il vostro stesso piatto.
Analogamente, quando accade un fatto inusuale, gli individui tendono a pensare che tale accadimento avvenga a molte più persone di quanto realmente succede. Se ad esempio , come mi è recentemente accaduto, il parabrezza della vostra auto viene infranto da un sassolino vagante per due volte in un anno mentre in precedenza era accaduto una sola volta in quarant’anni di guida,  sarete indotti a ritenere che la resistenza dei parabrezza agli urti non è più quella di un tempo.
Eppure la vostra esperienza potrebbe non essere rappresentativa della generalità degli accadimenti.
Nelle questioni finanziarie questo fenomeno (il falso consenso, appunto) porta a un pregiudizio nella valutazione dell’opinione generale nella comunità finanziaria.
Welch, a questo proposito, ha dimostrato l’esistenza del falso consenso nella valutazione del premio al rischio per le azioni, ossia la differenza fra il loro rendimento atteso nel tempo e quello delle obbligazioni prive di rischio.
Ai partecipanti l’esperimento Welch chiese di esprimere sia una valutazione personale sia una stima dell’opinione media del mercato per il premio di rischio a 5, 10 e 15 anni riscontrando una forte correlazione fra le aspettative personali  degli individui intervistati e la loro percezione dell’opinione generale.
Tanto più un  individuo ha un atteggiamento ottimistico circa il livello di premio al rischio tanto più pensa che lo sia anche il mercato nel suo insieme. In base a tali risultati Welch ipotizza che i finanzieri si facciano un’idea dell’opinione media del mercato sulla base delle proprie valutazioni personali e in generale pensano che questa sia più ottimista di quanto lo siano loro stessi.
L’effetto di questo fenomeno inoltre si accentua se l’individuo è in stretto contatto con altre persone per molti aspetti a lui simili, se la sua attenzione è focalizzata su singoli aspetti o situazioni, se ha molta fiducia nella correttezza delle proprie idee, se la posta in gioco è importante a livello reputazionale, se le proprie percezioni nascono da situazioni esterne più che dalle proprie personali convinzioni.
Vediamo dunque come evitare errori indesiderabili. Il mercato ha iniziato a salire e inizia a diffondersi una certa euforia; i giornali esaltano le performance giornaliere di alcuni titoli azionari e dei mercati medesimi, il telecronista economico appare sugli schermi con un sorriso da far invidia alle pubblicità dei dentifrici. L’attenzione è tutta sui guadagni che si vanno formando nelle tasche dei trader e anche noi cominciano a pensare seriamente di partecipare al succulento banchetto finanziario.
Ebbene, iniziamo a pensare che la crescita delle quotazioni  non sarà un fenomeno infinito; all’incontrario il mercato azionario è fatto di impulsi, alternativamente positivi e negativi e pertanto a momenti di gloria seguiranno momenti di delusione e depressione.
Analizzare la convenienza a investire nel mercato azionario dovrebbe essere oggetto di analisi per obiettivi (i nostri ovviamente), di convenienza (corretto rapporto della misurazione rischio/rendimento), di timing (momento opportuno o no di ingresso nel mercato) ecc. e demandata a soggetti terzi, dunque privi di coinvolgimento emotivo in queste scelte, ovviamente preparati a svolgere questo compito.
In questo modo l’effetto distorsivo del falso consenso viene a mancare e il vostro investimento assume il carattere di oggettiva convenienza per voi.
Gli errori più gravi (quelli che portano a sensibili perdite di valore del patrimonio), invece, si nutrono proprio di inconsistente euforia altrui fatta propria, di mancanza di razionale equilibrio negli interventi di investimento finanziario, di complicità nel gioco di borsa con amici e conoscenti, di orgoglio che purtroppo condisce abbondantemente tutto ciò.
Iniziate a perdere del denaro investendo in azioni e, se saprete assumere una razionale freddezza di analisi introspettiva,  vedrete con grande lucidità che alla mente si susseguiranno frasi del tipo “sono prese di beneficio ed ora è più conveniente comprare…”, “compro ancora per mediare i prezzi di acquisto…”, “i target degli esperti sono ancora lontani, dunque comprando faccio un buon affare..” ecc…  .
E’ molto più semplice per la mente umana reagire ad un errore di questo tipo re-investendo in un improbabile sogno di guadagno che non cospargendosi il capo di cenere ed ammettere l’errore. Lo specchio mattutino è evidentemente un pessimo confessore ma un abilissimo perdonatore. Resta il fatto che capovolge l’immagine (e la realtà).

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