sabato 18 luglio 2015

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 136 – Il nostro portafoglio non sa che farsene delle nostre emozioni.



Che cosa succederà quando i tassi verranno alzati dalla Federal Reserve? Che cosa è successo in passato?

Proviamo a esaminare il comportamento medio dei mercati dopo che i tassi sono stati alzati in seguito delle ultime sei crisi (cfr. lezioni precedenti). L’andamento indicato nella figura qui riportata mostra che, con una media di 150-200 giorni di ritardo rispetto al primo rialzo dei tassi, abbiamo avuto una correzione di circa
il 10% dello S&P 500. Ma poi, avvenuta questa correzione, la forza dell’economia in uscita dalla recessione prevale e il mercato si riprende. Questo andamento ci riporta al meccanismo del rapporto tra il rammarico per aver agito intempestivamente e la tendenza ad agire troppo presto e, più in generale, a muovere troppo il proprio portafoglio. Questa tendenza è forse il motivo principale per cui il fai-da-te non si rivela efficiente (abbiamo visto più volte che in media i portafogli, oltre a venire mossi troppo, vengono mossi contro-tempo).


Anni fa, in un’aula di Princeton, quando il mio maestro, il Prof. Johnson-Laird si trasferì in quell’università, ascoltai una storia simile a questa:
"Paolo possedeva delle azioni dell’azienda A. L’anno scorso ha riflettuto se venderle per comprare azioni dell’azienda B, ma ha deciso di non farlo. Ora viene a sapere che se l’avesse fatto avrebbe 1200 dollari in più. Vittorio possedeva azioni dell’azienda B. L’anno scorso le ha vendute per comprare azioni dell’azienda A. Ora viene a sapere che se avesse tenuto le azioni dell’azienda B avrebbe 1200 dollari in più."
In questa storia, Vittorio ha pensato che fosse meglio passare dalle azioni B alle A, e quindi ha agito. Paolo, invece, ha pensato di cambiare da A a B, ma poi non ne ha fatto nulla. Vittorio e Paolo sono nelle stesse condizioni: entrambi possiedono azioni A, ed entrambi avrebbero 1200 dollari in più se avessero posseduto le azioni B. Vittorio credeva di avere le cose sotto controllo, di sapere come sarebbero andate le cose, e quindi ha agito. Paolo invece non ha fatto nulla. Se voi fate leggere la storia e domandate: “Chi prova maggior rammarico, Paolo o Vittorio?”, le persone rispondono che Vittorio prova più rammarico perché Vittorio ha agito e si è sbagliato.
Quando sentii per la prima volta questa storia da Kahneman, non rimasi molto colpito perché mi sembrava uno sviluppo di quel che avevo già pensato per conto mio. Pensavo cioè che avesse a che fare soltanto con l’impressione di controllo: Vittorio pensava di controllare di più le cose, e quindi aveva agito passando da A a B. Paolo invece, più fatalista, non aveva fatto nulla. E sbagliavo. Perché abbiamo un fattore in più: le emozioni che proviamo alla fine della storia, in questo specifico caso il rammarico. Il rammarico ha a che fare con le aspettative deluse. Ma quello che un consulente deve spiegare a un cliente, attuale o potenziale, è che è bene lasciare le aspettative agli esperti, e non provare emozioni rispetto alle sue eventuali aspettative.  Il consulente deve spiegare al cliente che anche i mercati hanno aspettative e che anche queste possono venir deluse. Ma i mercati non hanno emozioni, è il cliente che, seguendone l’andamento, le prova. Ovvio. Meno ovvio è che le stesse aspettative dei mercati, cioè di fatto della maggioranza degli operatori, possano essere deluse.
Desidero presentarvi una tabella che viene utilizzata dall’economista Torsten Sløk proprio  per illustrare questo punto. La tabella è stata pubblicata il 9 aprile 2015 ma parte dall’aprile del 2014 ed è stata ricostruita dall’economista Jack di Lizia. Che cosa mostra? Che un anno fa, all’inizio del 2014, le previsioni ricavabili dai mercati prevedevano un rialzo dei tassi nel novembre del 2016 sia in Europa che negli USA. Poi le due economie hanno preso strade diverse e, di conseguenza, anche i governatori centrali hanno maturato punti di vista differenti. E così le aspettative sulle date di rialzo dei tassi hanno cominciato a divergere. Fatto sta che nell’aprile del 2015 le attese circa il momento del primo rialzo dei tassi sono molto scaglionate nel tempo: un rialzo dei tassi europei solo nel marzo del 2020, quindi ben quattro anni dopo di quello che si prevede, oggi, che avvenga negli USA (più probabilmente nel novembre 2015 o nel gennaio 2016). Un cliente dovrebbe forse provare rimpianti perché le cose sono andate in modo diverso da come si aspettava che andassero? Forse sì nella vita privata, ma non nel caso dei risparmi. Lasci fare a un consulente, che sarà per certo più freddo di lui. I nostri portafogli non sanno che farsene di rimpianti o rammarichi.

Fonte: Elaborazione sui dati della Federal Reserve di Jack di Lizia
di Deutsche Bank Global Markets Research.


Le intuizioni fuorvianti, innescate dai problemi esaminati finora, si superano con un po’ di riflessione. Quando invece le intuizioni si saldano con le emozioni, proprio come succede con i rimpianti nei confronti del passato e le speranze verso il futuro, il miscuglio finale diventa più inestricabile.
Ecco perché è importante rivolgersi a un consulente. Il fatto è che colpa e rammarico non sono la stessa cosa quando abbiamo a che fare con gli altri, come emerge dal confronto tra queste due storie:

“Il signor Rossi non prende mai a bordo autostoppisti. Ieri ha dato un passaggio a un uomo ed è stato rapinato.
Il signor Bianchi prende spesso a bordo autostoppisti. Ieri ha dato un passaggio a un uomo ed è stato rapinato.”

L’intuizione prevalente è che il signor Rossi proverà più rammarico di Bianchi per l’accaduto. In effetti, se domandate chi, tra i due, prova più rammarico, l’88% per cento risponde Rossi.  Se però presentate ad altre persone lo stesso scenario, e domandate: “Chi sarà criticato più severamente dagli altri?”, il 23% risponde il Rossi e il 77% Bianchi (Kahneman, 2011, p. 384).

Ecco il commento di Kahneman: “Prendere a bordo un autostoppista è un evento anomalo per il signor Rossi, e la maggior parte della gente quindi si aspetta che egli provi il rammarico maggiore. Un osservatore critico, però, giudicherà entrambi gli uomini in base alle norme convenzionali del comportamento ragionevole e con tutta probabilità darà al signor Bianchi la colpa di correre abitualmente rischi irragionevoli. Siamo tentati di dire che il signor Bianchi meritava il suo destino e che il signor Rossi è stato sfortunato”.

Volendo fare un’analogia con la situazione del consulente e del risparmiatore, potremmo dire che se un investimento va male a un ipotetico signor Rossi, che si affida abitualmente a un consulente, il portafoglio di Rossi è stato sfortunato in relazione a quello specifico investimento. Se invece va male al signor Bianchi, che fa tutto di testa sua, possiamo dire che è andato a cercarsela. Spesso, chi decide dei risparmi, decide anche di fatto del futuro di una famiglia, e non solo del suo. In questo caso si dovrebbe tener conto del giudizio altrui. E’ una forma di superbia credere di poter fare a meno di un esperto e in futuro questa superbia ci potrebbe venir rimproverata (i temi di questa lezione sono approfonditi nel mio recente saggio “6 esercizi facili” pubblicato da Raffaello Cortina).


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