martedì 26 maggio 2015

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 130 - Il breviario anti-panico. Nona parte



Alle volte i segnali di paure latenti sono nascosti sotto la superficie, e vanno scovati. Bilello e Gayed, responsabili della strategia di Pension Partners, hanno recentemente vinto il premio annuale della National Association of Active Investment Managers analizzando la natura del segnale trasmesso dal rapporto che c’è tra il prezzo del legname e il prezzo dell’oro.

Quando il legname è molto richiesto, questo è segno di ottimismo e fiducia nel futuro perché negli Stati Uniti è il materiale fondamentale per costruire case. Quando invece è richiesto l’oro,
questo è segno di paura e di pessimismo nel futuro. Ora, se fate il rapporto tra l’andamento di questi due prezzi e lo confrontate con l’andamento dello S&P 500 scoprirete che, quando i prezzi cambiano in modo decorrelato (ora sono decorrelati a -0.80), questo divario è un segnale latente di timori che lo S&P 500 possa non continuare con la forza del passato (e il segnale è anche correlato alla volatilità sui mercati, e al fatto che gli esperti vengono smentiti nelle loro previsioni, vedi lezioni precedenti). Prima o poi la forbice della figura qui riportata deve ridursi, come è successo in passato. Speriamo che gli statunitensi si mettano a costruire più case, e non comprino oro al posto delle azioni!

Fonte: Bilello, Gayed, NAAIM aprile 2014: National Association of Active Investment Managers.
Per gli statunitensi il termometro del loro atteggiamento verso il futuro è costituito dal rapporto tra legname e oro. Per gli italiani, volendo individuare un rapporto analogo, collegato alla paura, si potrebbe forse trovare qualcosa formulato in termini diversi. Potrebbe essere la parte del risparmio eccedente le loro necessità quotidiane – casa, famiglia, tempo libero – che viene dedicato o all’investimento immobiliare oppure al risparmio gestito. Ora gli immobili non hanno più il fascino di un tempo, e forse altra appetibilità perderanno con la revisione degli estimi catastali. Lo stesso vale per i titoli di stato. 
Oggi finalmente è arrivata la grande occasione del risparmio gestito. Essa viene facilitata dal fatto che l’atteggiamento verso l’Europa sta cambiando. A differenza dell’inizio dell’anno 2015, dove tutti erano proiettati sugli USA e sul $, ora l’orientamento prevalente sta virando come si può constatare dal sondaggio di Bloomberg condotto presso un campione significativo di addetti ai lavori.

Fonte: sondaggio di Bloomberg condotto presso un campione significativo di addetti ai lavori in relazione ai migliori investimenti per il prossimo anno (fine aprile 2015).

Maggiore fiducia nell’Europa, dunque, e maggiore fiducia nel risparmio gestito, essendo andati in crisi, come si è visto, gli strumenti tradizionali del fai-da-te.
Un pezzo di Marco Ferrando dal titolo significativo: “Per le banche la festa è appena cominciata”, pubblicato dal Sole24Ore il mercoledì 29 aprile (p. 2), si chiude con il seguente commento di Marco Ferrando “La sfida per tutti è fare in modo che i ricavi da commissioni non siano legati (solo) all’andamento dei tassi: in fondo c’è da guadagnarci per le banche ma anche per i risparmiatori. Purché consapevoli”. Vorrei qui sottolineare la precisazione con cui si chiude il pezzo: “Purché consapevoli”. Non va tradita la fiducia dei clienti attuali e futuri proprio perché, andato in crisi il fai-da-te di un tempo (basato su immobili e titoli di stato), c’è un grande margine per il risparmio gestito, a differenza di paesi come gli Stati Unti dove questo costume è da lungo tempo consolidato, come si vede nella figura seguente. I maggiori margini italiani dipendono dalla possibilità di travasamento dal fai-da-te al risparmio gestito, anche in assenza della formazione di nuovo risparmio, come invece deve accadere negli USA, dove quasi tutto il risparmio è già attualmente gestito.

Fonte: Global Family Office, rapporto di marzo 2015. Patrimonio medio delle famiglie e quota media di risparmio gestito.

Sarebbe infatti pericoloso passare dalla fiducia acritica negli immobili e nei titoli di stato alla fiducia acritica nei confronti delle banche. Consulenti, questo è il momento per fare educazione finanziaria ai clienti! E’ sempre bene farla, ma mai è bene come in questo periodo. E’ troppo facile sfruttare le paure delle persone fiduciose e inesperte.

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