La situazione dei mercati nell’agosto del 2013 è
tipica di quegli scenari in cui siamo bombardati da molte, troppe informazioni,
senza sapere quali siano quelle veramente rilevanti, dato che non sono neppure
coerenti tra loro. E allora ci affanniamo a scorgere in ogni informazione il
segno di una tendenza o, almeno, un’informazione che ci posa indicare una
tendenza. Vi darò qualche esempio di commenti in proposito, usciti sul
Sole24Ore.
Se mettete due persone a remare in senso opposto,
la barca si sposterà in modo schizofrenico: un po’ in avanti, un po’ indietro …
a ben guardare, in questo mese di agosto i mercati azionari sembrano essersi
mossi con questo ritmo sincopato.
E Walter Riolfi, il 21 agosto, scriveva sullo stesso
giornale: … può darsi che tutta questa enfasi sia
montata dai commenti degli operatori e della stampa specializzata … i grandi
investitori, non sapendo in questo momento come muoversi. Questo
stato di cose ci ricorda una famosa prova di Treynor (1987).
Provate a mostrare a delle persone una bottiglia
trasparente contenente 850 fagioli. Si può guardare da lontano la bottiglia,
senza toccarla, per tutto il tempo che si vuole. Non si può però aprirla e
contare i fagioli.
Appena le persone dichiarano di essere pronte (dopo un minuto, massimo due), sichiede loro: a occhio e croce, quanti fagioli sono contenuti nella bottiglia trasparente? Le risposte indicano due fenomeni interessanti.
Il primo è che la risposta media di cento persone (871
fagioli) è molto buona, nel senso che pochi riescono a batterla (14 persone su
100).
L’atro punto interessante è che quando si specifica
che la bottiglia è di plastica trasparente, assai sottile, non di vetro, e che
quindi lo spessore del contenitore è minimo, quando cioè si danno più
informazioni corrette, la risposta media (896) è meno buona rispetto a quando
non si precisa nulla.
Un meccanismo analogo a quello messo in evidenza dai
dati dell’esperimento agisce con una trasposizione di questo gioco a quello che
succede sui mercati finanziari (Andreassen, 1987). Le persone tendono a dare
senso a tutte le informazioni che via via ricevono e quindi, quando c’è un dato
nuovo, sono inclini a iper-reagire, proprio come è successo nell’agosto 2013. Quando
i dati presentano una serie di eventi in successione, le persone sono
iper-prudenti nel calibrare le loro ipotesi, quando c’è un dato nuovo sono
impulsive e iper-reattive. Un conto è la percezione (in ritardo) di una
tendenza. Altra cosa è l’eccessivo significato dato a ogni nuova informazione
(anche gli esperti sono vittime di questa “miopia” temporale come mostrano
analiticamente De Bondt e Thaler, 2002).
Nelle decisioni economiche questa tendenza a dare
eccessivo peso alle informazioni appena ottenute invece di collocarle in un
orizzonte temporale più ampio viene aggravata, nel caso dei singoli
investitori, dalla tendenza a dare peso a un’informazione perché la si è
cercata. Nel campo economico e in quello medico si può sperimentalmente
mostrare che, quando un decisore ha impiegato tempo e risorse cognitive per
cercare un’informazione, tende ad attribuire a quest’informazione un peso
maggiore di quello che vi avrebbe assegnato se fosse stata disponibile fin
dall’inizio.
Molte delle distorsioni cognitive note, come quello
dei costi sommersi e della dissonanza cognitiva, concorrono a questa potente
distorsione. (La dissonanza cognitiva è una sorta di auto-inganno
inconsapevole. Immaginiamo di essere incerti su che cosa fare. Alla fine
decidiamo, scartando così altre possibilità prese in esame. Col passare del
tempo, riusciamo a convincerci che quella era l’unica scelta da farsi, e le
possibilità scartate svaniscono, spazzando via i rimpianti).
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