La tendenza esaminata nella lezione precedente si
collega al problema della quantità di informazioni finanziarie, un flusso
sempre più ricco, in cui è difficile distinguere ciò che è pertinente,
rilevante, essenziale, e ciò che non lo è.
Immaginate che la distribuzione delle biglie verdi e
nere di cui ho parlato nella precedente lezione fosse stata più sbilanciata,
per esempio di 90 biglie verdi e 10 nere, allora la probabilità di una biglia
verde per A alla prima estrazione sarebbe stata ovviamente del 90%. La
probabilità passa poi, una volta che è estratta la seconda biglia verde,
direttamente al 99% (per la precisione 0,98889).
Questo stesso fenomeno di “ritardo sistematico” nel
correggere le proprie opinioni via via che riceviamo nuove informazioni
(problema studiato in modo tecnico dalla statistica bayesiana), si ripete con
le decisioni di entrata/uscita dalla borsa.
Nella ben nota tabella riportata, vediamo una sottovalutazione
ricorrente nella capacità di cogliere, quando si manifesta, un’inversione di
tendenza (in gergo: i mercati girano). Non utilizziamo infatti la quantità
giusta di informazioni.
Se si aspettano troppe informazioni per sentirsi
sicuri (poniamo: sicuri al 90% o anche al 99%) che i mercati sono girati, si
tenderà inevitabilmente a decidere in ritardo. E questo diventerà un fenomeno
di massa (rilevabile anche sui dati aggregati, cfr. tabella tratta dal Sole,
11.4.2006. Nel mio libro del 2013 sulla gestione dei risparmi ci sono analoghe
tabelle statunitensi). Questa pigrizia nel prendere decisioni si manifesta come
ritardo sistematico. Aspettiamo troppo, nell’attesa di essere sicuri. Va poi
tenuto presente che la massa di informazioni è rilevante, un flusso continuo e
talvolta contradditorio, e non è facile discernere una tendenza quando le
informazioni sono tante. Quando si è sicuri, spesso è tropo tardi. E’ come se
ci fosse un trade-off tra tempismo e sicurezza di una tendenza del mercato.
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