domenica 1 giugno 2014

Laboratorio Swiss & Global - Lezione N. 86 – Confermare le regole (male) e conformarsi alle opinioni altrui (bene)

Vi ricordo, per vostra semplicità, il problema con cui avevo chiuso la lezione della scorsa settimana:

Ti darò, tra poco, tre numeri. I tre numeri seguono la regola che ho scritto su questo foglio. La regola descrive una relazione che vale per tre numeri qualsiasi. La regola non ha a che fare con il valore assoluto di quei numeri, come più o meno grande di 50, e così via. 

La regola concerne la relazione che c’è tra quei tre numeri.


Dovrai trovare questa regola dandomi altre triplette di numeri, e dicendomi perché hai scelto quei tre numeri. Dopo ogni tripletta, ti dirò se quella tripletta segue oppure non segue la regola che ho scritto sul foglio. Puoi scrivere su un foglio le triplette da te pensate e le mie risposte. Non c’è fretta, e non ci sono limiti di tempo. Ma dovrai trovare la regola usando meno triplette possibili.
Ricordati che il tuo compito non è trovare altre triplette che seguono quella regola. Il tuo compito è trovare la regola. Solo quando sarai sicuro di aver trovato la regola, me la dirai. Ecco tre numeri che seguono la regola 2 4 6.

Perché il problema è interessante.

Di solito, sentito o letto questo problema, le persone pensano qualcosa del genere:

Mi ha dato 2 4 6 come esempio di una tripletta che segue la regola. Che cosa sono 2 4 6? Sono tre numeri pari che salgono per due. Proviamo a vedere che cosa succede se presento come tripletta quello che mi sembra il seguito di 2 4 6. Ecco:
8 10 12 (l’ipotesi è che la regola sia tre numeri pari che crescono per due)

Ed io gli rispondo: Sì, l’esempio da te suggerito segue la regola, ma la “mia” regola non è quella da te indicata. Ricordati (o ricordatevi se ho di fronte una classe o un’aula di formazione) che il problema non consiste nel trovare altri esempi che seguono la regola, ma nel trovare la regola. Quando si dice questo, la maggioranza delle persone è confusa. Non capisce bene e prova a cambiare qualcosa. Per esempio, può provare a sottoporre come esempio tre numeri dispari:

1 3 5 (l’ipotesi è che la regola sia: “aggiungere due al primo numero e due al secondo”).

Ed io gli rispondo, di nuovo:

“Ecco un’altra tripletta che segue la regola, ma la tua ipotesi non è quella corretta”.
Spesso a questo punto, soprattutto se si è in aula per accelerare le cose, spiego che l’ipotesi suggerita non è la regola giusta ma che, comunque, si è scoperto qualcosa, e cioè che non importa, per seguire al regola, che i numeri siano pari o siano dispari. Questo suggerimento talvolta è illuminante e qualcuno propone:

1 4 7 (ipotesi: numeri che salgono con un intervallo di tre)

Quando dico, ancora una volta, che la tripletta segue la regola ma che l’ipotesi non è corretta, l’interlocutore, o la classe, resta ancora più perplessa. Allora propongo ancora un suggerimento, guardando tutta la lista delle triplette, la prima e quelle formulate in seguito. Se si ha a che fare con una classe, è bene trascrivere le triplette su una lavagna, via via che vengono formulate a voce. Ecco la lista, con un + vicino a ogni tripletta per indicare che segue la regola:

Per due motivi che entrambi hanno a che fare con il mestiere del consulente. Il consulente deve mostrare al cliente che le sue ipotesi, semplicistiche, spesso non funzionano, indicando i casi negativi. Di qui la necessità della diversificazione. Il cliente viene così messo sulla buona strada dall’esperto. Ma c’è un’altra lezione, più sottile, che svilupperò meglio in futuro. Il consulente deve anche insegnare a distinguere i casi in cui dobbiamo falsificare le ipotesi del cliente e i casi in cui bisogna accodarsi alle ipotesi prevalenti nel mercato. Perché quando un’ipotesi sugli andamenti del mercato è condivisa dai più, allora i mercati realizzeranno questa ipotesi, secondo il meccanismo delle profezie auto-avverantisi. Il mestiere del consulente è un continuo intreccio tra falsificare le credenze ingenue del cliente, diversificando il portafoglio, e accodarsi alla credenze del mercato. Un gioco dove s’intrecciano la falsificazione delle ipotesi del cliente, che va combattuta ricordando i casi contrari del passato, e il conformismo agli andamenti dei mercati. Non è un gioco di parole: falsificare e conformarsi. Questo gioco è garantito solo dalla fiducia e dalla forza della relazione.


Tornerò su questo punto la prossima settimana. Per ora vi ricordo che oggi una ricerca (Bloomberg) sottolinea come dal 2000 gli investitori siano entrati sui mercati azionari in contro-tempo 11 volte su 12: è necessario sempre più un consulente come parafulmine per ripararsi non solo dalle tempeste dei mercati, ma soprattutto dalle tempeste mentali frequenti nei risparmiatori, se lasciati soli.  

Nessun commento:

Posta un commento