Che cosa
succederà quando i tassi verranno alzati dalla Federal Reserve? Che cosa è
successo in passato?
Proviamo a esaminare il
comportamento medio dei mercati dopo che i tassi sono stati alzati in seguito
delle ultime sei crisi (cfr. lezioni precedenti). L’andamento indicato nella
figura qui riportata mostra che, con una media di 150-200 giorni di ritardo
rispetto al primo rialzo dei tassi, abbiamo avuto una correzione di circa
il
10% dello S&P 500. Ma poi, avvenuta questa correzione, la forza
dell’economia in uscita dalla recessione prevale e il mercato si riprende.
Questo andamento ci riporta al meccanismo del rapporto tra il rammarico per aver
agito intempestivamente e la tendenza ad agire troppo presto e, più in
generale, a muovere troppo il proprio portafoglio. Questa tendenza è forse il
motivo principale per cui il fai-da-te non si rivela efficiente (abbiamo visto
più volte che in media i portafogli, oltre a venire mossi troppo, vengono mossi
contro-tempo).
Anni fa, in un’aula di Princeton,
quando il mio maestro, il Prof. Johnson-Laird si trasferì in quell’università, ascoltai
una storia simile a questa:
"Paolo
possedeva delle azioni dell’azienda A. L’anno scorso ha riflettuto se venderle
per comprare azioni dell’azienda B, ma ha deciso di non farlo. Ora viene a
sapere che se l’avesse fatto avrebbe 1200 dollari in più. Vittorio possedeva
azioni dell’azienda B. L’anno scorso le ha vendute per comprare azioni
dell’azienda A. Ora viene a sapere che se avesse tenuto le azioni dell’azienda
B avrebbe 1200 dollari in più."
In questa storia, Vittorio ha
pensato che fosse meglio passare dalle azioni B alle A, e quindi ha agito.
Paolo, invece, ha pensato di cambiare da A a B, ma poi non ne ha fatto nulla.
Vittorio e Paolo sono nelle stesse condizioni: entrambi possiedono azioni A, ed
entrambi avrebbero 1200 dollari in più se avessero posseduto le azioni B.
Vittorio credeva di avere le cose sotto controllo, di sapere come sarebbero
andate le cose, e quindi ha agito. Paolo invece non ha fatto nulla. Se voi fate
leggere la storia e domandate: “Chi prova maggior rammarico, Paolo o
Vittorio?”, le persone rispondono che Vittorio prova più rammarico perché Vittorio
ha agito e si è sbagliato.
Quando sentii per la prima volta
questa storia da Kahneman, non rimasi molto colpito perché mi sembrava uno
sviluppo di quel che avevo già pensato per conto mio. Pensavo cioè che avesse a
che fare soltanto con l’impressione di controllo: Vittorio pensava di
controllare di più le cose, e quindi aveva agito passando da A a B. Paolo
invece, più fatalista, non aveva fatto nulla. E sbagliavo. Perché abbiamo un
fattore in più: le emozioni che proviamo alla fine della storia, in questo
specifico caso il rammarico. Il rammarico ha a che fare con le aspettative
deluse. Ma quello che un consulente deve spiegare a un cliente, attuale o
potenziale, è che è bene lasciare le aspettative agli esperti, e non provare
emozioni rispetto alle sue eventuali aspettative. Il consulente deve
spiegare al cliente che anche i mercati hanno aspettative e che anche queste
possono venir deluse. Ma i mercati non hanno emozioni, è il cliente che,
seguendone l’andamento, le prova. Ovvio. Meno ovvio è che le stesse aspettative
dei mercati, cioè di fatto della maggioranza degli operatori, possano essere
deluse.
Desidero presentarvi una tabella che
viene utilizzata dall’economista Torsten Sløk proprio per illustrare
questo punto. La tabella è stata pubblicata il 9 aprile 2015 ma parte
dall’aprile del 2014 ed è stata ricostruita dall’economista Jack di Lizia. Che
cosa mostra? Che un anno fa, all’inizio del 2014, le previsioni ricavabili dai
mercati prevedevano un rialzo dei tassi nel novembre del 2016 sia in Europa che
negli USA. Poi le due economie hanno preso strade diverse e, di conseguenza,
anche i governatori centrali hanno maturato punti di vista differenti. E così
le aspettative sulle date di rialzo dei tassi hanno cominciato a divergere.
Fatto sta che nell’aprile del 2015 le attese circa il momento del primo rialzo
dei tassi sono molto scaglionate nel tempo: un rialzo dei tassi europei solo
nel marzo del 2020, quindi ben quattro anni dopo di quello che si prevede,
oggi, che avvenga negli USA (più probabilmente nel novembre 2015 o nel gennaio
2016). Un cliente dovrebbe forse provare rimpianti perché le cose sono andate
in modo diverso da come si aspettava che andassero? Forse sì nella vita
privata, ma non nel caso dei risparmi. Lasci fare a un consulente, che sarà per
certo più freddo di lui. I nostri portafogli non sanno che farsene di rimpianti
o rammarichi.
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Fonte:
Elaborazione sui dati della Federal Reserve di Jack di Lizia di Deutsche Bank Global Markets Research. |
Le intuizioni
fuorvianti, innescate dai problemi esaminati finora, si superano con un po’ di
riflessione. Quando invece le intuizioni si saldano con le emozioni, proprio
come succede con i rimpianti nei confronti del passato e le speranze verso il
futuro, il miscuglio finale diventa più inestricabile.
Ecco perché è importante rivolgersi a un consulente. Il fatto è che colpa e rammarico non sono la stessa cosa quando abbiamo a che fare con gli altri, come emerge dal confronto tra queste due storie:
“Il signor Rossi non prende mai a bordo autostoppisti. Ieri ha dato un passaggio a un uomo ed è stato rapinato.
Il signor Bianchi prende spesso a bordo autostoppisti. Ieri ha dato un passaggio a un uomo ed è stato rapinato.”
L’intuizione prevalente è che il signor Rossi proverà più rammarico di Bianchi per l’accaduto. In effetti, se domandate chi, tra i due, prova più rammarico, l’88% per cento risponde Rossi. Se però presentate ad altre persone lo stesso scenario, e domandate: “Chi sarà criticato più severamente dagli altri?”, il 23% risponde il Rossi e il 77% Bianchi (Kahneman, 2011, p. 384).
Ecco perché è importante rivolgersi a un consulente. Il fatto è che colpa e rammarico non sono la stessa cosa quando abbiamo a che fare con gli altri, come emerge dal confronto tra queste due storie:
“Il signor Rossi non prende mai a bordo autostoppisti. Ieri ha dato un passaggio a un uomo ed è stato rapinato.
Il signor Bianchi prende spesso a bordo autostoppisti. Ieri ha dato un passaggio a un uomo ed è stato rapinato.”
L’intuizione prevalente è che il signor Rossi proverà più rammarico di Bianchi per l’accaduto. In effetti, se domandate chi, tra i due, prova più rammarico, l’88% per cento risponde Rossi. Se però presentate ad altre persone lo stesso scenario, e domandate: “Chi sarà criticato più severamente dagli altri?”, il 23% risponde il Rossi e il 77% Bianchi (Kahneman, 2011, p. 384).
Ecco il commento di Kahneman: “Prendere a bordo un autostoppista è un evento anomalo per il signor Rossi, e la maggior parte della gente quindi si aspetta che egli provi il rammarico maggiore. Un osservatore critico, però, giudicherà entrambi gli uomini in base alle norme convenzionali del comportamento ragionevole e con tutta probabilità darà al signor Bianchi la colpa di correre abitualmente rischi irragionevoli. Siamo tentati di dire che il signor Bianchi meritava il suo destino e che il signor Rossi è stato sfortunato”.
Volendo fare un’analogia con la situazione del consulente e del risparmiatore, potremmo dire che se un investimento va male a un ipotetico signor Rossi, che si affida abitualmente a un consulente, il portafoglio di Rossi è stato sfortunato in relazione a quello specifico investimento. Se invece va male al signor Bianchi, che fa tutto di testa sua, possiamo dire che è andato a cercarsela. Spesso, chi decide dei risparmi, decide anche di fatto del futuro di una famiglia, e non solo del suo. In questo caso si dovrebbe tener conto del giudizio altrui. E’ una forma di superbia credere di poter fare a meno di un esperto e in futuro questa superbia ci potrebbe venir rimproverata (i temi di questa lezione sono approfonditi nel mio recente saggio “6 esercizi facili” pubblicato da Raffaello Cortina).
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