L’esperimento che abbiamo discusso nella
lezione precedente ci mette anche in guardia nei confronti della nostra
spontanea tendenza a interpretare il mondo attribuendo emozioni a ciò che ci
circonda, agli oggetti animati e a quelli inanimati, persino a degli anonimi
triangoli e cerchi.
Quando abbiamo a che fare con le persone,
questa tendenza può essere fuorviante in quanto, a differenza dei triangoli e
dei quadrati, alcune persone possono esibire emozioni ingannevoli, costruite
apposta per farci credere che si tratti di persone diverse da quelle che in
realtà sono.
E’ prudente comportarsi in modo opposto a
quello che è spontaneo fare con i quadratini e i triangoli: guardare le azioni
delle persone, in particolare dei nostri clienti, e i loro effetti, diffidando
delle nostre reazioni emotive spontanee e delle dichiarazioni altrui.
Applicare il principio del
sospetto/rispetto: rispetto per gli altri, ma anche sospetto sulle loro
intenzioni e sulle loro apparenti emozioni.
In sintesi, è prudente diffidare della
nostra tendenza ad attribuire emozioni sulla base delle apparenze, e non della
storia dei comportamenti di una persona.
Infine, questo esperimento ci mette in
guardia contro un’altra tendenza della mente umana: quella di
sovra-interpretare partendo da casi singoli e generalizzandoli.
Questa tendenza piace molto
perché ci da l’impressione di aver capito che cosa c’è dietro un comportamento specifico,
offrendoci una spiegazione generale e, di conseguenza, la possibilità di
prevedere il comportamento altrui. Non solo oroscopi, maghi e cartomanti
funzionano basandosi su questa tendenza, ma anche molta divulgazione della
pseudo-psicologia.
La ricetta
di base è questa: si spiega un singolo episodio trasferendo delle presunte
categorie psicologiche generali (spesso buonsenso camuffato), e applicandole a
quel caso specifico. Queste categorie si credono appartenere al mondo, invece
che essere il risultato delle nostre attività mentali. Una strategia molto
credibile ed efficace, perché piacciono le spiegazioni semplici. Si tratta di
auto-inganni, prima che inganni degli altri. La psicologia ingenua di chi
ignora la psicologia scientifica funziona meglio di questo tipo di divulgazioni
riduttive e semplicistiche.
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