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Antonio Marangi, Direttore Mercato e Consigliere Delegato di Banca IPIBI
Financial Advisory S.p.A. |
E il primo di marzo di quest’anno
rappresenta una nuova svolta nella mia vita. Da domani mi presenterò ai miei
clienti non solo nella veste del professionista che ha la delicata incombenza
di assisterli nella pianificazione e nel controllo del raggiungimento dei loro
obiettivi finanziari ma anche nell’inconsueta veste di socio della banca con la
quale stanno operando.
In questi giorni infatti è stata
ufficialmente autorizzata da Bankitalia l’operazione di acquisto (in gergo
tecnico un “management by out”) della maggioranza del pacchetto azionario di
Banca Ipibi Financial Advisory, detenuta dal Gruppo Veneto Banca; si tratta
della prima operazione di questo genere effettuata a livello europeo (finalmente
anche l’Italia batte un colpo, vuol dire che da qualche parte c’è). Andrea
Giacobino, articolista di “Bluerating” l’ha definita in suo articolo la prima
importante novità del 2015.
La cordata è costituita dai
manager, i dipendenti e i promotori della banca, ma non solo; una fetta di
proprietà è ora posseduta, oltre che - marginalmente - da qualche investitore
istituzionale, anche da un ristretto numero di primari clienti della banca.
Ciò significa che in questo
progetto di consulenza indipendente, focalizzata sull’advisory fee only di
evidente matrice anglosassone, ci credono non solo tutti i soggetti proponenti
ma anche coloro che ne stanno beneficiando, ossia i clienti stessi.
All’assenza di conflitti di
interesse generati da prodotti propri ora si aggiunge un importante tassello:
la totale autonomia da gruppi bancari. La banca punta - a questo punto – ad
attrarre competenze di altissimo livello, promotori e private banker che
intendano essere protagonisti di un progetto industriale ambizioso, anche
attraverso un coinvolgimento diretto nel capitale.
Ad essere sinceri debbo dire che
in questi primi anni di collaborazione con
Banca Ipibi, diversamente dalle mie precedenti esperienze, ho avvertito molto
marginalmente la presenza della capogruppo e ciò da un lato rende onore al
rispetto che la stessa ha avuto nei confronti dell’autonomia del nostro lavoro
e dall’altro conferma l’elevata considerazione per un progetto ancor oggi unico
nel panorama italiano.
Ringrazio, con l’occasione, anche
tutti i miei clienti che a loro volta hanno confidato in questo progetto
rinnovandomi la loro fiducia e a tutti quei clienti che in passato si sono
avvalsi delle mie prestazioni che mi hanno consentito, un poco per volta, di
costruirmi un enorme bagaglio di esperienze, favorendo la mia crescita e aiutandomi
a diventare il valido professionista che oggi sono. Spero solo che in un
prossimo futuro possano a loro volta trarre beneficio da tutto ciò.
Banca Ipibi ha in questi anni
saputo sviluppare un proprio posizionamento nell’ambito della consulenza indipendente
personalizzata attraverso un modello proprietario che ha consentito una
crescita media annua della clientela del 13% e delle masse dell’80% negli
ultimi 5 anni. Ad oggi può contare su 2,5 miliardi di Euro di asset under
management ed è presente in Italia con 3 filiali operative, 34 uffici di
promotori finanziari associati, 14 private office e una rete di 200
professionisti.
Il vero lavoro comincia ora.
D’ora in avanti il nostro compito sarà quello di migliorare l’attuale
metodologia e creare una banca realmente incentrata sulle esigenze della propria clientela
andando oltre gli slogan tanto cari al marketing, consapevoli di offrire già
ora agli attuali e futuri nostri clienti la massima trasparenza dei costi, una
metodologia operativa di elevato standing, la totale assenza di qualsivoglia
conflitto di interesse e la nostra asoluta indipendenza.
Qualunque azienda, per continuare
a progredire, necessita della soddisfazione della propria clientela. La sfida
alla modernizzazione del mercato, almeno per noi, è iniziata.
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